STORIA DELLA PALESTINA.
CRONOLOGIA V (2000-2003)
2000
15 febbraio - Firma in
Vaticano di Arafat con la Santa Sede di un accordo che rappresenta da
una parte un pieno riconoscimento dell’Autorità Nazionale
Palestinese e dall’altra la ricerca di uno
statuto giuridico della Chiesa Cattolica nei territori palestinesi.
21/26 marzo - Papa Giovanni Paolo II è in visita a Gerusalemme e in Palestina.
statuto giuridico della Chiesa Cattolica nei territori palestinesi.
21/26 marzo - Papa Giovanni Paolo II è in visita a Gerusalemme e in Palestina.
17/31 maggio - L’esercito
israeliano si ritira dal sud del Libano, con largo anticipo sulla
data prevista (il 7 luglio 2000) e lascia vuota la fascia di
sicurezza. L’Esercito del Libano del Sud si dissolve con la
partenza degli israeliani. Migliaia di libanesi si riversano nelle
zone rimaste sotto occupazione israeliana per quasi 20 anni.
Hezbollah conquista forti simpatie nel mondo arabo per la sua lotta
decennale che ha contribuito alla liberazione del Libano del
Sud.
11/26 luglio - Vertice a Camp David (con Barak, Arafat e Clinton) sullo status finale della Cisgiordania e della Striscia di Gaza, si chiude senza nessun accordo.
28 settembre - La visita provocatoria del leader del Likud, Ariel Sharon (uno dei responsabili del massacro di Sabra e Chatila), alla Spianata delle Moschee a Gerusalemme (terzo luogo santo dell’Islam) scatena dimostrazioni palestinesi violentemente represse dalla polizia israeliana, che si estendono nel giro di pochi giorni in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza.
30 settembre – L’Autorità Nazionale Palestinese chiede una commissione d’inchiesta delle Nazioni
Unite per determinare la responsabilità degli scontri di Al-Aqsa.
11/26 luglio - Vertice a Camp David (con Barak, Arafat e Clinton) sullo status finale della Cisgiordania e della Striscia di Gaza, si chiude senza nessun accordo.
28 settembre - La visita provocatoria del leader del Likud, Ariel Sharon (uno dei responsabili del massacro di Sabra e Chatila), alla Spianata delle Moschee a Gerusalemme (terzo luogo santo dell’Islam) scatena dimostrazioni palestinesi violentemente represse dalla polizia israeliana, che si estendono nel giro di pochi giorni in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza.
30 settembre – L’Autorità Nazionale Palestinese chiede una commissione d’inchiesta delle Nazioni
Unite per determinare la responsabilità degli scontri di Al-Aqsa.
1° ottobre - La
rivolta si estende fra i palestinesi dei Territori del ’48,
specialmente in Galilea (nel nord di Israele), indicendo uno sciopero
generale. La polizia israeliana interviene con la forza.
2 ottobre - Israele cerca di reprimere la rivolta: elicotteri lanciano missili a Gaza e carri armati sparano a Ramallah, in Cisgiordania. Il segretario di stato USA Madeleine Albright chiede a entrambe le parti di riprendere il controllo della situazione. A Parigi, Jacques Chirac, riferendosi ad Ariel Sharon, pur senza nominarlo, condanna "l’irresponsabile provocazione che ha scatenato una prevedibile esplosione".
7 ottobre - La risoluzione 1322 del Consiglio di Sicurezza dell’ONU condanna "l’uso eccessivo della forza contro i palestinesi".
2 ottobre - Israele cerca di reprimere la rivolta: elicotteri lanciano missili a Gaza e carri armati sparano a Ramallah, in Cisgiordania. Il segretario di stato USA Madeleine Albright chiede a entrambe le parti di riprendere il controllo della situazione. A Parigi, Jacques Chirac, riferendosi ad Ariel Sharon, pur senza nominarlo, condanna "l’irresponsabile provocazione che ha scatenato una prevedibile esplosione".
7 ottobre - La risoluzione 1322 del Consiglio di Sicurezza dell’ONU condanna "l’uso eccessivo della forza contro i palestinesi".
8 ottobre - 200
residenti della parte ebraica della città di Nazareth attaccano i
palestinesi ivi residenti. La televisione israeliana Channel One lo
definisce un progrom.
9 ottobre - Nella notte tra domenica e lunedì, coloni ebraici attaccano parecchi suburbi arabi di Gerusalemme Est.
11 ottobre - Dall’inizio della rivolta, ormai nota come "Intifada di Al-Aqsa" più di 100 palestinesi sono stati uccisi e oltre 2.000 feriti. Secondo fonti ufficiali israeliane, 6 ebrei sono stati uccisi (3 militari e 3 civili).
9 ottobre - Nella notte tra domenica e lunedì, coloni ebraici attaccano parecchi suburbi arabi di Gerusalemme Est.
11 ottobre - Dall’inizio della rivolta, ormai nota come "Intifada di Al-Aqsa" più di 100 palestinesi sono stati uccisi e oltre 2.000 feriti. Secondo fonti ufficiali israeliane, 6 ebrei sono stati uccisi (3 militari e 3 civili).
16 ottobre – Meeting
a Sharm el-Sheikh, sul Mar Rosso. Oltre ad Arafat e Barak, vi
partecipano il presidente USA Bill Clinton, il segretario generale
delle Nazioni Unite Kofi Annan, il presidente egiziano Hosni
Moubarak, il re Abdallah di Giordania e il rappresentante dell’Unione
Europea per la politica estera, Javier Solana. I palestinesi ripetono
la loro richiesta di una commissione internazionale d’inchiesta per
determinare le responsabilità della crisi, mentre Israele rimane
rigidamente contraria ad ogni inchiesta internazionale.
17 ottobre - Termina il summit di Sharm el-Sheikh. L’accordo è infine trovato su tre punti: fine della violenza, costituzione di una commissione di inchiesta sugli scontri (la Commissione Mitchell) e ripresa dei negoziati del processo di pace. Israele accetta di togliere la chiusura della Cisgiordania e Gaza e la nomina di una commissione internazionale di inchiesta, purché i membri siano designati dal presidente degli Stati Uniti e dal segretario generale delle Nazioni Unite.
20 ottobre - L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite approva una risoluzione che
condanna "l’uso eccessivo della forza" da parte di Israele contro i civili palestinesi.
17 ottobre - Termina il summit di Sharm el-Sheikh. L’accordo è infine trovato su tre punti: fine della violenza, costituzione di una commissione di inchiesta sugli scontri (la Commissione Mitchell) e ripresa dei negoziati del processo di pace. Israele accetta di togliere la chiusura della Cisgiordania e Gaza e la nomina di una commissione internazionale di inchiesta, purché i membri siano designati dal presidente degli Stati Uniti e dal segretario generale delle Nazioni Unite.
20 ottobre - L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite approva una risoluzione che
condanna "l’uso eccessivo della forza" da parte di Israele contro i civili palestinesi.
21-22 ottobre -
Intanto, la rivolta continua a Gaza e in Cisgiordania e l’esercito
israeliano continua a reprimere. Il conto dei morti è di 127
palestinesi e 8 israeliani.
24 ottobre - Scontri al confine con la Giordania dove una marcia di profughi palestinesi, rivendicando il loro "diritto al ritorno", cerca di sfondare il posto di frontiera.
9 novembre – Elicotteri israeliani attaccano un’auto con a bordo due esponenti di Tanzim uccidendone uno e ferendo gravemente l’altro. Nell’attacco perdono la vita anche due donne palestinesi che si trovavano casualmente nei pressi della zona dell’attacco. È il primo "attacco mirato" per eliminare i leader della nuova Intifada.
24 ottobre - Scontri al confine con la Giordania dove una marcia di profughi palestinesi, rivendicando il loro "diritto al ritorno", cerca di sfondare il posto di frontiera.
9 novembre – Elicotteri israeliani attaccano un’auto con a bordo due esponenti di Tanzim uccidendone uno e ferendo gravemente l’altro. Nell’attacco perdono la vita anche due donne palestinesi che si trovavano casualmente nei pressi della zona dell’attacco. È il primo "attacco mirato" per eliminare i leader della nuova Intifada.
28 dicembre - In un
summit a Sharm al-Sheikh, Barak, Arafat, Clinton e Mubarak tentano un
accordo di pace permanente. Israele rifiuta la sovranità palestinese
sulla Spianata delle Moschee a Gerusalemme e i palestinesi rifiutano
di rinunciare al principio del "diritto al ritorno". Il
summit fallisce.
2001
8 gennaio - Più di
100.000 israeliani manifestano contro l’eventualità di una
concessione di una parte di Gerusalemme ai palestinesi.
21/27 gennaio –
Palestinesi e Israeliani si ritrovano a Taba in Egitto per
raggiungere un accordo di pace entro 10 giorni. I colloqui terminano
con un nulla di fatto.
6 febbraio - Ariel Sharon è eletto primo ministro di Israele.
7 marzo - Sharon vara un governo di unità nazionale a cui partecipano i laburisti: Shimon Peres diviene ministro degli esteri.
6 febbraio - Ariel Sharon è eletto primo ministro di Israele.
7 marzo - Sharon vara un governo di unità nazionale a cui partecipano i laburisti: Shimon Peres diviene ministro degli esteri.
9 marzo - Il nuovo
governo israeliano intensifica la politica di chiusura e di
isolamento delle zone controllate dall’Autorità Nazionale
Palestinese. Numerose strade vengono bloccate dall’esercito
israeliano che scava dei fossati per renderle inagibili per i
palestinesi. Le manifestazioni di protesta vengono represse con l’uso
di armi da fuoco.
27 marzo - Al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, gli USA pongono il veto ad una risoluzione che prevede il dispiegamento di osservatori ONU per la tutela della popolazione palestinese.
11 aprile - Prima azione militare diretta dentro le zone dell’Autonomia Palestinese. Truppe israeliane attaccano nella Striscia di Gaza la città palestinese di Khan Yunis, considerata "Area A" controllata dall’ANP. Con una vasta operazione, distruggono più di 25 case e baracche.
27 marzo - Al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, gli USA pongono il veto ad una risoluzione che prevede il dispiegamento di osservatori ONU per la tutela della popolazione palestinese.
11 aprile - Prima azione militare diretta dentro le zone dell’Autonomia Palestinese. Truppe israeliane attaccano nella Striscia di Gaza la città palestinese di Khan Yunis, considerata "Area A" controllata dall’ANP. Con una vasta operazione, distruggono più di 25 case e baracche.
14 aprile - Violenti
scontri tra l’esercito israeliano e i guerriglieri Hezbollah nella
zona delle "Fattorie Shebaa". Da quando Israele si è
ritirata (nel maggio 2000) dal sud del Libano, questa è l’ultima
parte rimasta ancora sotto la loro occupazione.
16 aprile - Israele attacca con un raid aereo la stazione radar Dahr al-Baidar, a est di Beirut. Era dal 1982 che Israele non colpiva le forze armate siriane in Libano.
16/17 aprile - L’esercito israeliano invade la Striscia di Gaza, occupa la zona di Beit Hanoun e dividendo con barriere la Striscia in tre settori.
16 aprile - Israele attacca con un raid aereo la stazione radar Dahr al-Baidar, a est di Beirut. Era dal 1982 che Israele non colpiva le forze armate siriane in Libano.
16/17 aprile - L’esercito israeliano invade la Striscia di Gaza, occupa la zona di Beit Hanoun e dividendo con barriere la Striscia in tre settori.
30 aprile - Il
rapporto Mitchell (Comitato internazionale, presieduto dal senatore
statunitense George Mitchell, incaricato nell’ottobre 2000 di
accertare le cause della violenza) chiede il congelamento
dell’espansione degli insediamenti e la sospensione della cattura
di attivisti palestinesi per mettere fine a otto mesi di
violenza.
fine maggio – Sharon viene accusato, a Bruxelles dal Tribunale dell’Aja, di crimini di guerra e di violazione dei diritti umani.
27 agosto - Il segretario del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, Abu Ali Mustafa, viene ucciso da due missili israeliani a Ramallah.
17 settembre - Gerusalemme Est, occupata da Israele nel 1967, è ormai di fatto separata dal resto della Cisgiordania. Israele sta creando una "zona cuscinetto" fortemente militarizzata tra Gerusalemme e Ramallah.
fine maggio – Sharon viene accusato, a Bruxelles dal Tribunale dell’Aja, di crimini di guerra e di violazione dei diritti umani.
27 agosto - Il segretario del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, Abu Ali Mustafa, viene ucciso da due missili israeliani a Ramallah.
17 settembre - Gerusalemme Est, occupata da Israele nel 1967, è ormai di fatto separata dal resto della Cisgiordania. Israele sta creando una "zona cuscinetto" fortemente militarizzata tra Gerusalemme e Ramallah.
26 settembre - Israele
crea un’analoga "zona cuscinetto" militarizzata lungo la
"linea verde" che si estende fino alle città autonome di
Tulkarem e Qalqilya.
7 ottobre - Vengono
inaugurati tre nuovi insediamenti: due in Cisgiordania e uno nella
Striscia di Gaza.
17 ottobre - Il
ministro del turismo del governo Sharon, Rehavam Ze’evi, noto
sostenitore della politica di ‘trasfer’ dei palestinesi verso i
paesi arabi, viene ucciso da un commando del Fronte Popolare per la
Liberazione della Palestina.
1° novembre - Il Procuratore generale statunitense, John Ashcroft, inserisce nell’elenco dei 46
gruppi che il Dipartimento di Stato definisce "organizzazioni terroristiche", anche le "Brigate Martiri di Al-Aqsa", dell’area di Al-Fatah.
5 novembre – Il governo Sharon approva la costruzione di Beer Milka, il primo di una serie di piccoli insediamenti che sorgeranno nell’area di Halutza, a est di Gaza.
1° novembre - Il Procuratore generale statunitense, John Ashcroft, inserisce nell’elenco dei 46
gruppi che il Dipartimento di Stato definisce "organizzazioni terroristiche", anche le "Brigate Martiri di Al-Aqsa", dell’area di Al-Fatah.
5 novembre – Il governo Sharon approva la costruzione di Beer Milka, il primo di una serie di piccoli insediamenti che sorgeranno nell’area di Halutza, a est di Gaza.
19 novembre - Sharon
autorizza la costruzione di dodici nuove case nell’insediamento
ebraico all’interno della città di Hebron.
21 novembre - Il capo della polizia israeliana di Gerusalemme, Micky Levy, intervenendo alla Knesset chiede l’appoggio dei deputati per la costruzione di un muro di 11 chilometri, con filo spinato e posti di blocco, per dividere i nuovi quartieri ebraici di Gerusalemme dai quartieri palestinesi.
4 dicembre - Diventa una prassi consolidata l’uso da parte di Israele di elicotteri Apache e di caccia F-16 nei Territori Occupati per colpire qualsiasi presunto obiettivo: le infrastrutture dell’ANP, i campi profughi, sedi politiche, ecc. Reso inagibile dai bulldozer israeliani l’aeroporto internazionale di Gaza, già pesantemente bombardato. Arafat è bloccato e assediato nel suo quartier generale a Ramallah.
21 novembre - Il capo della polizia israeliana di Gerusalemme, Micky Levy, intervenendo alla Knesset chiede l’appoggio dei deputati per la costruzione di un muro di 11 chilometri, con filo spinato e posti di blocco, per dividere i nuovi quartieri ebraici di Gerusalemme dai quartieri palestinesi.
4 dicembre - Diventa una prassi consolidata l’uso da parte di Israele di elicotteri Apache e di caccia F-16 nei Territori Occupati per colpire qualsiasi presunto obiettivo: le infrastrutture dell’ANP, i campi profughi, sedi politiche, ecc. Reso inagibile dai bulldozer israeliani l’aeroporto internazionale di Gaza, già pesantemente bombardato. Arafat è bloccato e assediato nel suo quartier generale a Ramallah.
13 dicembre - Rasa al
suolo con missili dagli elicotteri, bulldozer e dinamite, la sede
della radio-televisione di Ramallah "Voce della Palestina"
che è nata 63 anni fa ed era dal 1993 portavoce dell’ANP.
20 dicembre - Negli
ultimi 14 mesi l’esercito israeliano ha ucciso 924 palestinesi e
ferito altri 25.000, dei quali 2.000 sono rimasti permanentemente
invalidi.
21 dicembre - Sharon vieta ad Arafat di recarsi a Betlemme la notte di Natale per assistere, come ha sempre fatto fin dal 1994, alla messa di mezzanotte nella Chiesa della Natività.
21 dicembre - Sharon vieta ad Arafat di recarsi a Betlemme la notte di Natale per assistere, come ha sempre fatto fin dal 1994, alla messa di mezzanotte nella Chiesa della Natività.
29 dicembre - Nel
carcere di Beer Sheba (deserto del Negev) unità speciali
anti-sommossa israeliane reprimono nel sangue una sommossa dei
duecento detenuti palestinesi.
2002
1° gennaio - Nei
Territori Occupati da Israele nel ’67, ci sono ormai 126
insediamenti, per un totale di 240.000 coloni. 96 posti di blocco
militare stanno rendendo la Cisgiordania una grande prigione a cielo
aperto come del resto lo è già la Striscia di Gaza. La Striscia di
Gaza: 140 miglia quadrate, il 42 % del territorio abitato da meno di
6.000 coloni israeliani, il resto da più di un milione di
palestinesi, per lo più profughi.
10 gennaio - Viene completamente distrutto l’aeroporto internazionale di Gaza, presso Rafah. Era stato inaugurato, nel 1998, dall’allora presidente statunitense Bill Clinton.
10 gennaio - Viene completamente distrutto l’aeroporto internazionale di Gaza, presso Rafah. Era stato inaugurato, nel 1998, dall’allora presidente statunitense Bill Clinton.
12 gennaio – Dopo
l’aeroporto anche il porto di Gaza viene colpito da 6 missili.
Vengono confiscate tutte le imbarcazioni palestinesi e
l’equipaggiamento per la pesca viene distrutto.
16 gennaio - Il nuovo leader del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina viene arrestato dalla polizia dell’Autorità Nazionale Palestinese, per l’uccisione del ministro del turismo israeliano, Ze’evi.
25 gennaio – 52 soldati riservisti israeliani annunciano di rifiutarsi di operare aldilà della Linea Verde e condannano la chiusura delle città e dei villaggi palestinesi.
16 gennaio - Il nuovo leader del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina viene arrestato dalla polizia dell’Autorità Nazionale Palestinese, per l’uccisione del ministro del turismo israeliano, Ze’evi.
25 gennaio – 52 soldati riservisti israeliani annunciano di rifiutarsi di operare aldilà della Linea Verde e condannano la chiusura delle città e dei villaggi palestinesi.
29 gennaio -
Approvazione del piano "Avvolgere Gerusalemme", che prevede
la costruzione di 11 km di barriera di cemento suddivisa fra quattro
muri esterni (tre a nord - tra Gerusalemme e Ramallah – e uno a sud
– tra Gerusalemme e Betlemme) e l’allestimento di posti di blocco
fissi tra la parte est e quella ovest della città (con
l’installazione di numerose telecamere per la sorveglianza
elettronica), con lo scopo di controllare l’accesso alla città.
31 gennaio - Dichiarazione di Sharon: "Mi rincresce di non aver eliminato Arafat quando avevo la possibilità di farlo, durante l’invasione del Libano del 1982".
31 gennaio - Dichiarazione di Sharon: "Mi rincresce di non aver eliminato Arafat quando avevo la possibilità di farlo, durante l’invasione del Libano del 1982".
febbraio - La
demolizione delle case è diventata una punizione collettiva
pressoché quotidiana: avviene di solito di notte senza nessun
preavviso, costringendo le famiglie a fuggire con i bulldozer già
alle porta. In 16 mesi di Intifada almeno più di 5.000 palestinesi
sono rimasti senza tetto.
5 febbraio - L’ultimo progetto dell’esercito israeliano: la costruzione nel deserto del Neghev di un prototipo di una "città palestinese" per addestrare meglio le proprie unità ai "confronti armati urbani", in vista di una rioccupazione delle città autonome palestinesi. I "lavori di costruzione" inizierebbero verso la fine 2002 e il costo andrebbe dai 7,5 ai 10 milioni di euro. Grazie a questo modello in grandezza naturale le unità israeliane sono certe di poter simulare infiltrazioni e sperimentare nuove tecniche di combattimento.
5 febbraio - L’ultimo progetto dell’esercito israeliano: la costruzione nel deserto del Neghev di un prototipo di una "città palestinese" per addestrare meglio le proprie unità ai "confronti armati urbani", in vista di una rioccupazione delle città autonome palestinesi. I "lavori di costruzione" inizierebbero verso la fine 2002 e il costo andrebbe dai 7,5 ai 10 milioni di euro. Grazie a questo modello in grandezza naturale le unità israeliane sono certe di poter simulare infiltrazioni e sperimentare nuove tecniche di combattimento.
11 febbraio - Nel
corso dell’ennesimo attacco con elicotteri Apache e caccia F-16
nella Striscia di Gaza, rimangono danneggiati anche gli uffici ONU e
due membri dello staff vengono feriti.
13 marzo - Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU adotta la risoluzione 1397 che ribadisce la soluzione di "due Stati: Israele e Palestina, che vivono all’interno di frontiere sicure e riconosciute".
14 marzo - Raffaele Ciriello, 42 anni, fotoreporter italiano, viene ucciso a Ramallah da una raffica sparata da un tank israeliano.
13 marzo - Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU adotta la risoluzione 1397 che ribadisce la soluzione di "due Stati: Israele e Palestina, che vivono all’interno di frontiere sicure e riconosciute".
14 marzo - Raffaele Ciriello, 42 anni, fotoreporter italiano, viene ucciso a Ramallah da una raffica sparata da un tank israeliano.
19 marzo - Rapporto di
Peace Now rivela che da quando Sharon è stato eletto (febbraio 2001)
sono stati creati in Cisgiordania 34 siti per nuovi
insediamenti.
27/28 marzo - Il vertice arabo di Beirut adotta il "Piano di pace saudita", che prevede in particolare "la fine del conflitto arabo-israeliano" e un "accordo di pace" con Israele in cambio del suo ritiro da tutti i territori arabi occupati nel 1967.
27/28 marzo - Il vertice arabo di Beirut adotta il "Piano di pace saudita", che prevede in particolare "la fine del conflitto arabo-israeliano" e un "accordo di pace" con Israele in cambio del suo ritiro da tutti i territori arabi occupati nel 1967.
29 marzo - L’esercito
israeliano lancia l’operazione "Muraglia di difesa",
invadendo Ramallah e circondando il quartier generale di Arafat,
Al-Muqata’a. I militari penetrano negli edifici e confinano il
presidente palestinese in poche stanze.
30 marzo - L’esercito israeliano rioccupa Betlemme e Beit Jala. Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU approva la risoluzione 1402, per il ritiro delle truppe israeliane dalle città palestinesi, inclusa Ramallah.
30 marzo - L’esercito israeliano rioccupa Betlemme e Beit Jala. Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU approva la risoluzione 1402, per il ritiro delle truppe israeliane dalle città palestinesi, inclusa Ramallah.
1° aprile - La morsa
dell’esercito israeliano si stringe: occupate anche Qalqilya e
Tulkarem.
2 aprile – Un gruppo di circa duecento miliziani e civili palestinesi trova rifugio nella Basilica della Natività di Betlemme, assieme a loro ci sono quattro giornalisti italiani ed una quarantina di frati e suore. Comincia un lungo assedio da parte dell’esercito israeliano.
3 aprile - L’assedio alla Basilica continua: gli israeliani vogliono la resa di alcuni dei 200 palestinesi, in quanto ricercati. I giornalisti italiani vengono liberati. I frati decidono di restare e chiedono l’incolumità loro e di tutti i 200 palestinesi.
2 aprile – Un gruppo di circa duecento miliziani e civili palestinesi trova rifugio nella Basilica della Natività di Betlemme, assieme a loro ci sono quattro giornalisti italiani ed una quarantina di frati e suore. Comincia un lungo assedio da parte dell’esercito israeliano.
3 aprile - L’assedio alla Basilica continua: gli israeliani vogliono la resa di alcuni dei 200 palestinesi, in quanto ricercati. I giornalisti italiani vengono liberati. I frati decidono di restare e chiedono l’incolumità loro e di tutti i 200 palestinesi.
4 aprile - Ormai quasi
tutte le città ed i villaggi palestinesi della Cisgiordania sono
rioccupati dall’esercito israeliano.
5 aprile -Nuova risoluzione dell’ONU: è la 1403 che impone a Israele di "ritirare subito l’esercito dalle città occupate".
5 aprile -Nuova risoluzione dell’ONU: è la 1403 che impone a Israele di "ritirare subito l’esercito dalle città occupate".
6 aprile – Si
combatte ovunque: l’esercito israeliano incontra la resistenza più
dura a Jenin e Nablus. I palestinesi resistono casa per casa. Dal 29
marzo al 6 aprile sono 124 le vittime palestinesi accertate e più di
1.000 sono gli arrestati.
8 aprile - Cade la città di Nablus mentre continua la resistenza a Jenin. L’esercito comincia a ritirarsi da Tulkarem e Qualqilya, dicendo che "ha finito il suo lavoro".
10 aprile - A Madrid, i rappresentanti di USA, UE, Russia e ONU approvano un documento congiunto: "esigiamo il ritiro immediato di Israele".
11 aprile - Si arrendono gli ultimi difensori del campo profughi di Jenin. Si parla di centinaia di morti, ma i giornalisti sono tenuti a distanza e nessuno può dare cifre precise. L’esercito israeliano si ritira da 24 villaggi ma continua l’assedio o l’occupazione di Jenin, Nablus, Ramallah, Hebron e Tulkarem. Secondo l’UNRWA, dall’inizio dell’operazione "Muraglia di difesa" almeno 3.000 palestinesi sono rimasti senza casa.
12 aprile - Si scopre che l’esercito israeliano ha compiuto massacri ovunque: a Nablus, Jenin, Petunia Arrivano le prime ammissioni ufficiose israeliane: "A Jenin centinaia di morti e feriti".
15 aprile - Marwan Barghouti, segretario di Al-Fatah nei Territori Occupati, viene arrestato a Ramallah dall’esercito israeliano.
8 aprile - Cade la città di Nablus mentre continua la resistenza a Jenin. L’esercito comincia a ritirarsi da Tulkarem e Qualqilya, dicendo che "ha finito il suo lavoro".
10 aprile - A Madrid, i rappresentanti di USA, UE, Russia e ONU approvano un documento congiunto: "esigiamo il ritiro immediato di Israele".
11 aprile - Si arrendono gli ultimi difensori del campo profughi di Jenin. Si parla di centinaia di morti, ma i giornalisti sono tenuti a distanza e nessuno può dare cifre precise. L’esercito israeliano si ritira da 24 villaggi ma continua l’assedio o l’occupazione di Jenin, Nablus, Ramallah, Hebron e Tulkarem. Secondo l’UNRWA, dall’inizio dell’operazione "Muraglia di difesa" almeno 3.000 palestinesi sono rimasti senza casa.
12 aprile - Si scopre che l’esercito israeliano ha compiuto massacri ovunque: a Nablus, Jenin, Petunia Arrivano le prime ammissioni ufficiose israeliane: "A Jenin centinaia di morti e feriti".
15 aprile - Marwan Barghouti, segretario di Al-Fatah nei Territori Occupati, viene arrestato a Ramallah dall’esercito israeliano.
18 aprile - Larsen,
inviato ONU, visita il campo profughi di Jenin e descrive lo scenario
come "orribile oltre ogni limite". Il governo israeliano lo
considera subito "persona non gradita". Scenari di altri
massacri: a Nablus durante una breve interruzione del coprifuoco
vengono sepolti in una fossa comune i corpi di una settantina di
palestinesi, compresi donne e bambini, uccisi durante l’incursione
israeliana.
19 aprile - Risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU n. 1405, per l’invio di una commissione d’inchiesta in Israele per indagare su quanto accaduto nel campo profughi di Jenin, che ribadisce la richiesta di immediato ‘cessate il fuoco’ e ritiro israeliano dalla Cisgiordania. La
Commissione viene respinta da Israele.
19 aprile - Risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU n. 1405, per l’invio di una commissione d’inchiesta in Israele per indagare su quanto accaduto nel campo profughi di Jenin, che ribadisce la richiesta di immediato ‘cessate il fuoco’ e ritiro israeliano dalla Cisgiordania. La
Commissione viene respinta da Israele.
21 aprile - Parziale
ritiro dell’esercito israeliano. Continua l’assedio
dell’Al-Muqata’a (a Ramallah) ed alla Basilica della Natività (a
Betlemme).
22 aprile - Sotto le pressioni di Israele, nell’Al-Muqata’a assediato, inizia il processo contro i quattro palestinesi accusati dell’uccisione del ministro Ze’evi. Si concluderà il 25 con la loro condanna.
28 aprile - Accordo raggiunto con la mediazione degli Stati Uniti per porre fine all’assedio dell’Al-Muqata’a: Arafat può uscire da Ramallah in cambio dell’incarcerazione nella prigione palestinese di Gerico (sorvegliata da agenti inglesi e americani) dei 4 condannati per l’uccisione di Ze’evi, del segretario del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, Ahmed Sa’adat, e di un altro palestinese accusato di trasporto d’armi.
22 aprile - Sotto le pressioni di Israele, nell’Al-Muqata’a assediato, inizia il processo contro i quattro palestinesi accusati dell’uccisione del ministro Ze’evi. Si concluderà il 25 con la loro condanna.
28 aprile - Accordo raggiunto con la mediazione degli Stati Uniti per porre fine all’assedio dell’Al-Muqata’a: Arafat può uscire da Ramallah in cambio dell’incarcerazione nella prigione palestinese di Gerico (sorvegliata da agenti inglesi e americani) dei 4 condannati per l’uccisione di Ze’evi, del segretario del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, Ahmed Sa’adat, e di un altro palestinese accusato di trasporto d’armi.
maggio - La Procura
Generale Belga esprime parere favorevole all’ammissibilità del
ricorso contro Sharon sulla base della denuncia presentata nel 2001
da 23 cittadini palestinesi e libanesi, superstiti del massacro e
familiari delle vittime, con l’accusa di crimini contro l’umanità,
genocidio, crimini di guerra, in base alle sue "responsabilità
di comando " nel massacro di Sabra e Chatila.
1° maggio – Tolto l’assedio all’Al-Muqata’a. L’ANP consegna i 6 prigionieri palestinesi a ufficiali inglesi e statunitensi per il loro trasferimento al carcere di Gerico.
1° maggio – Tolto l’assedio all’Al-Muqata’a. L’ANP consegna i 6 prigionieri palestinesi a ufficiali inglesi e statunitensi per il loro trasferimento al carcere di Gerico.
6 maggio - I danni
materiali, provocati dalla recente occupazione israeliana, ammontano
a 300/400 milioni di dollari. Nablus è stata la città maggiormente
colpita.
7 maggio - L’Assemblea Generale dell’ONU vota una risoluzione che condanna Israele per l’assalto alle città e per il suo rifiuto di cooperare con la Commissione d’Inchiesta per i fatti di Jenin.
10 maggio – Viene raggiunto un accordo per porre fine all’assedio della Basilica della Natività. 13 palestinesi vengono trasferiti a Cipro su un aereo militare inglese, in attesa della loro destinazione successiva. Altri 26 palestinesi vengono deportati nella Striscia di Gaza.
7 maggio - L’Assemblea Generale dell’ONU vota una risoluzione che condanna Israele per l’assalto alle città e per il suo rifiuto di cooperare con la Commissione d’Inchiesta per i fatti di Jenin.
10 maggio – Viene raggiunto un accordo per porre fine all’assedio della Basilica della Natività. 13 palestinesi vengono trasferiti a Cipro su un aereo militare inglese, in attesa della loro destinazione successiva. Altri 26 palestinesi vengono deportati nella Striscia di Gaza.
14 maggio - La Banca
Mondiale presenta un rapporto sui danni provocati dall’operazione
"Muraglia di difesa": alle infrastrutture 360 milioni di
dollari e alle abitazioni civili 66 milioni di dollari.
20 maggio - Peace Now riporta che il governo israeliano ha deciso di costruire 957 nuove unità abitative negli insediamenti della Cisgiordania. Il ministro della difesa israeliano annuncia che un muro (lungo la Linea Verde) di 364 km, dotato di telecamere per la sorveglianza elettronica,
sarà completato in sei mesi.
20 maggio - Peace Now riporta che il governo israeliano ha deciso di costruire 957 nuove unità abitative negli insediamenti della Cisgiordania. Il ministro della difesa israeliano annuncia che un muro (lungo la Linea Verde) di 364 km, dotato di telecamere per la sorveglianza elettronica,
sarà completato in sei mesi.
21 maggio - Il
Programma Alimentare delle Nazioni Unite valuta che circa il 50% dei
residenti in Cisgiordania vive sotto la soglia della povertà.
L’Unione Europea approva un accordo riguardo ai 13 palestinesi
esiliati a Cipro. L’Italia e la Spagna ne accoglieranno 3 ognuno,
Irlanda e Grecia due, Portogallo e Belgio uno. Il tredicesimo rimane
a Cipro in attesa che un altro paese europeo lo accetti. Verranno
ospitati temporaneamente in questi paesi per motivi esclusivamente
umanitari, per un periodo di 12 mesi. Il trasferimento avverrà il
giorno seguente e da allora vivono ‘sotto protezione’ in
imprecisate località dei paesi UE.
26/27/28 maggio - Le forze israeliane rioccupano Betlemme, Tulkarem, Qalqilya, il campo profughi di Dheisheh (Betlemme) ed altri villaggi palestinesi.
26/27/28 maggio - Le forze israeliane rioccupano Betlemme, Tulkarem, Qalqilya, il campo profughi di Dheisheh (Betlemme) ed altri villaggi palestinesi.
3 giugno - Inizio dei
lavori per la costruzione di un nuovo insediamento a Gerusalemme Est.
Sharon approva la costruzione di una barriera di 110 km nel nord
della Cisgiordania (presso la Linea Verde), che partirà da Kufr
Salem (vicino a Megiddo) fino a Kufr Qassem.
6 giugno - L’esercito israeliano invade Ramallah, circonda e attacca il quartiere generale di Arafat e bombarda vari edifici della Al-Muqata’a.
17 giugno - L’Unione Europea include il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, il Fronte per la Liberazione della Palestina, l’Organizzazione di Abu Nidal, le Brigate Martiri di Al-Aqsa e la Fondazione per lo Sviluppo ed il Sostegno della Terra Santa (legata a Hamas e con base negli USA), nella sua lista nera.
6 giugno - L’esercito israeliano invade Ramallah, circonda e attacca il quartiere generale di Arafat e bombarda vari edifici della Al-Muqata’a.
17 giugno - L’Unione Europea include il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, il Fronte per la Liberazione della Palestina, l’Organizzazione di Abu Nidal, le Brigate Martiri di Al-Aqsa e la Fondazione per lo Sviluppo ed il Sostegno della Terra Santa (legata a Hamas e con base negli USA), nella sua lista nera.
18 giugno - Il
Gabinetto Israeliano approva il "Piano di difesa di Gerusalemme"
con la costruzione di muri, barriere elettriche, trincee e blocchi
stradali fuori dai confini della città a partire da marzo del
2003.
19/25 giugno - Israele rioccupa Nablus, Beitunia, Betlemme, Qalqilya, Tulkarem, Ramallah, Al-Bireh ed Hebron, imponendo il coprifuoco in alcune di queste città.
23 giugno - Il Gabinetto Israeliano approva il "concetto di sicurezza", che comprende: una barriera di sicurezza ad est della Linea Verde ed attorno a Gerusalemme, una zona cuscinetto di 20 km ad ovest del fiume Giordano e prevede la continua presenza dell’esercito israeliano in Cisgiordania.
19/25 giugno - Israele rioccupa Nablus, Beitunia, Betlemme, Qalqilya, Tulkarem, Ramallah, Al-Bireh ed Hebron, imponendo il coprifuoco in alcune di queste città.
23 giugno - Il Gabinetto Israeliano approva il "concetto di sicurezza", che comprende: una barriera di sicurezza ad est della Linea Verde ed attorno a Gerusalemme, una zona cuscinetto di 20 km ad ovest del fiume Giordano e prevede la continua presenza dell’esercito israeliano in Cisgiordania.
25 giugno - Inizio dei
lavori per la costruzione di un muro di separazione vicino alla
Strada del Tunnel che conduce al blocco degli insediamenti di Gush
Etzion. Un’altra barriera, lunga 7 km, partirà da lì per arrivare
a Har Homa, mentre un’altra ancora lunga 9 km si svilupperà dal
Campo Militare Ofer (vicino a Ramallah) fino al blocco stradale di
Ar-Ram.
26 giugno – La sentenza della Corte d’Appello Belga dichiara inammissibile il procedimento contro Sharon per il massacro di Sabra e Chatila, con la motivazione che "l’accusato non si trova sul territorio belga".
26 giugno – La sentenza della Corte d’Appello Belga dichiara inammissibile il procedimento contro Sharon per il massacro di Sabra e Chatila, con la motivazione che "l’accusato non si trova sul territorio belga".
2 luglio - Londra: il
Segretario di Stato statunitense Burns si consulta con rappresentanti
del "quartetto" (Russia, Unione Europea e Nazioni Unite,
oltre agli USA) per discutere su un nuovo piano di pace per il Medio
Oriente.
16 luglio - Il Quartetto s’incontra a New York per discutere come porre fine all’occupazione israeliana e realizzare un piano di pace, basato su due stati, entro 3 anni. Un punto di disaccordo è il ruolo di Arafat: l’ONU, l’UE e la Russia, al contrario degli USA, insistono sul fatto che è il legittimo rappresentante del popolo palestinese.
16 luglio - Il Quartetto s’incontra a New York per discutere come porre fine all’occupazione israeliana e realizzare un piano di pace, basato su due stati, entro 3 anni. Un punto di disaccordo è il ruolo di Arafat: l’ONU, l’UE e la Russia, al contrario degli USA, insistono sul fatto che è il legittimo rappresentante del popolo palestinese.
21 luglio - Incontri
israelo-palestinesi a Gerusalemme per porre fine allo stato d’assedio
ed all’occupazione.
23 luglio - F16 israeliani attaccano e distruggono un edificio di 4 piani a Gaza City uccidendo, assieme ad un attivista di Hamas, sua moglie, uno dei suoi figli e almeno altre 14 persone. I feriti sono 150.
25 luglio - Al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Uniti in un incontro urgente si discute dell’attacco contro Gaza. La Banca Mondiale dichiara che il 70% dei palestinesi vive con meno di 2 dollari al giorno e che il 21% dei bambini sotto i 5 anni soffre di malnutrizione e il 45% di anemia.
23 luglio - F16 israeliani attaccano e distruggono un edificio di 4 piani a Gaza City uccidendo, assieme ad un attivista di Hamas, sua moglie, uno dei suoi figli e almeno altre 14 persone. I feriti sono 150.
25 luglio - Al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Uniti in un incontro urgente si discute dell’attacco contro Gaza. La Banca Mondiale dichiara che il 70% dei palestinesi vive con meno di 2 dollari al giorno e che il 21% dei bambini sotto i 5 anni soffre di malnutrizione e il 45% di anemia.
29 luglio - Da 40
giorni Nablus è sotto coprifuoco.
1° agosto - Viene pubblicato un rapporto delle Nazioni Unite sui fatti del campo profughi di Jenin (in aprile durante l’operazione "Muraglia di difesa") che respinge la denuncia palestinese del massacro compiuto dalle forze israeliane e critica le due parti perché mettono a rischio le vite dei civili. Durante l’invasione, secondo il rapporto, sarebbero stati uccisi 52 palestinesi e 23 soldati israeliani.
1° agosto - Viene pubblicato un rapporto delle Nazioni Unite sui fatti del campo profughi di Jenin (in aprile durante l’operazione "Muraglia di difesa") che respinge la denuncia palestinese del massacro compiuto dalle forze israeliane e critica le due parti perché mettono a rischio le vite dei civili. Durante l’invasione, secondo il rapporto, sarebbero stati uccisi 52 palestinesi e 23 soldati israeliani.
18 agosto - A Tel Aviv
viene raggiunto l’accordo israelo-palestinese "Gaza - Betlemme
prima", che prevede il ritiro d’Israele da Betlemme e da una
parte della Striscia di Gaza, via via che l’Autorità Palestinese
subentri per prevenire attacchi contro gli israeliani.
20 agosto - Le forze israeliane cominciano il ritiro da Betlemme.
22 agosto - Da un rapporto dell’Autorità Nazionale Palestinese: nel secondo trimestre del 2002 il 44,7% della forza lavoro palestinese risulta disoccupata e lo stipendio del 59,2% dei lavoratori è sotto la soglia di povertà.
20 agosto - Le forze israeliane cominciano il ritiro da Betlemme.
22 agosto - Da un rapporto dell’Autorità Nazionale Palestinese: nel secondo trimestre del 2002 il 44,7% della forza lavoro palestinese risulta disoccupata e lo stipendio del 59,2% dei lavoratori è sotto la soglia di povertà.
29 agosto - Nel
contesto del piano "Avvolgere Gerusalemme" (una barriera di
separazione che va da Beit Sahour fino alla base militare Ofer),
l’esercito israeliano ha preparato un nuovo progetto, già
approvato da Sharon, per annettere nei fatti anche l’area della
Tomba di Rachele a Gerusalemme. Questo nuovo progetto prevede la
costruzione, intorno alla zona della Tomba, di un muro alto 8 metri e
lungo diverse centinaia, che creerà così un’area trapezoidale che
sarà quella annessa a Gerusalemme.
2 settembre - La Corte Suprema israeliana decide che Israele ha il diritto di espellere dalla Cisgiordania e dalla Striscia di Gaza i parenti di palestinesi sospettati di terrorismo.
2 settembre - La Corte Suprema israeliana decide che Israele ha il diritto di espellere dalla Cisgiordania e dalla Striscia di Gaza i parenti di palestinesi sospettati di terrorismo.
5 settembre - A Tel
Aviv inizia il processo contro Marwan Barghouti.
11 settembre - Il Gabinetto di Sicurezza israeliano approva la costruzione di una barriera di sicurezza attorno a Gerusalemme e decide di includere al suo interno l’area della Tomba di Rachele, annettendo quindi nei fatti questa zona finora considerata, secondo gli Accordi di Oslo, Area C.
19 settembre - Israele reimpone il blocco attorno al quartier generale di Arafat a Ramallah.
21 settembre - Continua l’assedio all’Al-Muqata’a. L’esercito israeliano distrugge quattro dei cinque edifici principali del quartier generale. Arafat e il suo seguito, assieme a 19 palestinesi ricercati da Israele, vengono confinati al secondo piano dell’ultima palazzina rimasta in piedi.
11 settembre - Il Gabinetto di Sicurezza israeliano approva la costruzione di una barriera di sicurezza attorno a Gerusalemme e decide di includere al suo interno l’area della Tomba di Rachele, annettendo quindi nei fatti questa zona finora considerata, secondo gli Accordi di Oslo, Area C.
19 settembre - Israele reimpone il blocco attorno al quartier generale di Arafat a Ramallah.
21 settembre - Continua l’assedio all’Al-Muqata’a. L’esercito israeliano distrugge quattro dei cinque edifici principali del quartier generale. Arafat e il suo seguito, assieme a 19 palestinesi ricercati da Israele, vengono confinati al secondo piano dell’ultima palazzina rimasta in piedi.
22 settembre - In
tutta la Cisgiordania e nella Striscia di Gaza, grandi manifestazioni
a sostegno di Arafat.
24 settembre - Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite vota con l’astensione degli USA, una risoluzione di compromesso nella quale si chiede ad Israele di fermare le sue azioni contro l’Al-Muqata’a e condanna contemporaneamente gli attacchi terroristici contro tutti i civili.
29 settembre - Grazie alle pressioni statunitensi, Israele ritira le sue forze dall’Al-Muqata’a dopo 11 giorni di assedio. Arafat definisce tale ritiro: "cosmetico".
24 settembre - Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite vota con l’astensione degli USA, una risoluzione di compromesso nella quale si chiede ad Israele di fermare le sue azioni contro l’Al-Muqata’a e condanna contemporaneamente gli attacchi terroristici contro tutti i civili.
29 settembre - Grazie alle pressioni statunitensi, Israele ritira le sue forze dall’Al-Muqata’a dopo 11 giorni di assedio. Arafat definisce tale ritiro: "cosmetico".
30 settembre -
L’Unione Europea critica Israele per la sua distruzione delle
infrastrutture palestinesi dicendo che ciò non aiuta a porre fine al
terrore ed invita Israele a cessare i coprifuoco e gli assedi. Invita
pure i palestinesi ad avanzare con le loro riforme, compresa quella
dei servizi di sicurezza, per porre fine al terrorismo in tutte le
sue forme e prepararsi a tenere elezioni libere e giuste al massimo
entro il prossimo anno.
2 ottobre - Poupard, rappresentante speciale dell’UNICEF in Medio Oriente, dichiara che un’intera generazione di bambini palestinesi è stata privata del suo diritto all’istruzione, perché in Cisgiordania è stato negato l’accesso alle loro scuole a 226.000 studenti (su un milione) ed a 9.300 insegnanti. Inoltre almeno 580 scuole sono state chiuse.
2 ottobre - Poupard, rappresentante speciale dell’UNICEF in Medio Oriente, dichiara che un’intera generazione di bambini palestinesi è stata privata del suo diritto all’istruzione, perché in Cisgiordania è stato negato l’accesso alle loro scuole a 226.000 studenti (su un milione) ed a 9.300 insegnanti. Inoltre almeno 580 scuole sono state chiuse.
4 ottobre - Israele
dichiara che un altro settore di Gerusalemme Est, Al Musrara, è
giuridicamente originariamente ebreo, così la polizia si appresta a
realizzare in pratica l’esproprio del quartiere.
8 ottobre - Il parlamento israeliano autorizza un aumento di 5 milioni di shekel (circa 1 milione d’euro) del budget riservato alla sicurezza degli ebrei che vivono nei quartieri arabi di Gerusalemme Est.
8 ottobre - Il parlamento israeliano autorizza un aumento di 5 milioni di shekel (circa 1 milione d’euro) del budget riservato alla sicurezza degli ebrei che vivono nei quartieri arabi di Gerusalemme Est.
25 ottobre - Le truppe
israeliane lanciano la "Operazione Avanguardia" a Jenin,
distruggendo case alla ricerca di palestinesi sospettati. Sharon dà
la sua approvazione di principio alla proposta statunitense "Road
Map per la Pace".
26 ottobre - L’Autorità Nazionale Palestinese esprime delle riserve sulla Road Map.
27 ottobre - Peace Now dichiara che dal 1996 i coloni hanno creato 106 nuovi avamposti illegali in Cisgiordania, di cui solo 8 sono stati completamente smantellati e 7 parzialmente.
26 ottobre - L’Autorità Nazionale Palestinese esprime delle riserve sulla Road Map.
27 ottobre - Peace Now dichiara che dal 1996 i coloni hanno creato 106 nuovi avamposti illegali in Cisgiordania, di cui solo 8 sono stati completamente smantellati e 7 parzialmente.
11 novembre - Le forze
israeliane iniziano una nuova operazione militare contro Nablus e
Tulkarem.
14 novembre - Nablus viene rioccupata e Sharon dichiara che l’esercito ci rimarrà per diverse settimane.
16 novembre - I militari israeliani scatenano una nuova operazione militare contro Hebron, rioccupando la maggior parte dei settori della città controllati dai palestinesi.
14 novembre - Nablus viene rioccupata e Sharon dichiara che l’esercito ci rimarrà per diverse settimane.
16 novembre - I militari israeliani scatenano una nuova operazione militare contro Hebron, rioccupando la maggior parte dei settori della città controllati dai palestinesi.
17 novembre – Sharon
ritiene necessario predisporre un corridoio che colleghi la piccola
enclave ebraica di Hebron (dove risiedono circa 450 israeliani) al
vicino insediamento di Kiryat Arba (distante circa due chilometri)
passando per la Tomba dei Patriarchi, un santuario venerato sia dagli
ebrei che dai musulmani. Il premier auspica che sia "ridotta al
minimo" la presenza di civili palestinesi nella zona limitrofa
alle aree abitate da israeliani.
18 novembre - Il Consiglio dell’insediamento di Kiryat Arba e il Consiglio dell’Enclave Ebraica di Hebron annunciano un piano per costruire mille unità abitative fra Kiryat Arba e la Tomba dei Patriarchi e il ministro della costruzione israeliano ordina l’esproprio delle terre palestinesi corrispondenti.
22 novembre - Scatta "Reazione a catena": l’esercito rioccupa tutte le principali città della Cisgiordania esclusa Gerico. Il colonnello Aviv, che guida le operazioni dell’esercito israeliano a Betlemme, avverte: "Reazione a catena non ha limiti di tempo e verrà condotta fino a quando sarà necessario". Nel campo profughi di Jenin viene ucciso dai soldati israeliani Iain Hook, funzionario irlandese dell’UNRWA (agenzia ONU che si occupa dei profughi palestinesi), che si trovava lì come direttore dei lavori per la ricostruzione del campo profughi di Jenin raso al suolo durante l’incursione israeliana di aprile. Un’altra dipendente irlandese dell’Unrwa, Caoimhe Butterly, viene ferita ad una gamba, mentre cercava di fare scudo a un gruppo di bambini palestinesi.
18 novembre - Il Consiglio dell’insediamento di Kiryat Arba e il Consiglio dell’Enclave Ebraica di Hebron annunciano un piano per costruire mille unità abitative fra Kiryat Arba e la Tomba dei Patriarchi e il ministro della costruzione israeliano ordina l’esproprio delle terre palestinesi corrispondenti.
22 novembre - Scatta "Reazione a catena": l’esercito rioccupa tutte le principali città della Cisgiordania esclusa Gerico. Il colonnello Aviv, che guida le operazioni dell’esercito israeliano a Betlemme, avverte: "Reazione a catena non ha limiti di tempo e verrà condotta fino a quando sarà necessario". Nel campo profughi di Jenin viene ucciso dai soldati israeliani Iain Hook, funzionario irlandese dell’UNRWA (agenzia ONU che si occupa dei profughi palestinesi), che si trovava lì come direttore dei lavori per la ricostruzione del campo profughi di Jenin raso al suolo durante l’incursione israeliana di aprile. Un’altra dipendente irlandese dell’Unrwa, Caoimhe Butterly, viene ferita ad una gamba, mentre cercava di fare scudo a un gruppo di bambini palestinesi.
4 dicembre - L’Assemblea
generale delle Nazioni Unite approva sei risoluzioni in cui chiede il
ritiro delle truppe israeliane dalle Alture del Golan e da tutti i
Territori Occupati durante la Guerra dei sei giorni, nel 1967. Quanto
a Gerusalemme, l’Assemblea definisce illegali le misure
amministrative adottate da Israele per rendere la città di fatto
capitale dello Stato, mentre sono ancora in corso i negoziati con i
palestinesi per definirne lo status finale. Il pronunciamento ricorda
la risoluzione 478 con la quale, nel 1980, il Consiglio di Sicurezza
decise di non riconoscere la legge con cui Israele proclamava
Gerusalemme "capitale unica e indivisibile dello stato". È
da sottolineare che le risoluzioni dell’Assemblea Generale non
prevedono alcun meccanismo cogente o di pressione nei confronti del
governo israeliano.
21 dicembre - Nuovo veto degli Stati Uniti ad una risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU di condanna di Israele, per l’uccisione di un britannico e di due palestinesi che lavoravano per l’ONU nei Territori Occupati e nella Striscia di Gaza.
21 dicembre - L’esercito israeliano taglia in tre la Striscia di Gaza proibendo ai palestinesi la circolazione sulle strade che collegano il nord al sud. Sono state chiuse con sbarramenti le strade vicino all’insediamento israeliano di Netzarim, a sud di Gaza, e ancora più a sud vicino alla località palestinese di Deir el-Balah.
21 dicembre - Nuovo veto degli Stati Uniti ad una risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU di condanna di Israele, per l’uccisione di un britannico e di due palestinesi che lavoravano per l’ONU nei Territori Occupati e nella Striscia di Gaza.
21 dicembre - L’esercito israeliano taglia in tre la Striscia di Gaza proibendo ai palestinesi la circolazione sulle strade che collegano il nord al sud. Sono state chiuse con sbarramenti le strade vicino all’insediamento israeliano di Netzarim, a sud di Gaza, e ancora più a sud vicino alla località palestinese di Deir el-Balah.
23 dicembre - 46
senatori italiani dell’opposizione e della maggioranza, con una
mozione, invitano il governo israeliano a "bloccare l’annunciata
demolizione del centro storico di Hebron e di altre parti del
patrimonio culturale della Palestina". Chiedono inoltre al
governo italiano di premere su quello israeliano per "congelare
gli insediamenti, giacché la maggior parte di essi rappresenta un
grave ostacolo sulla via della pace e una presenza minacciosa nella
vita quotidiana dei palestinesi".
24 dicembre – L’esercito israeliano si ritira dal centro di Betlemme, ridispiegandosi alla periferia, per consentire le celebrazioni del Natale. Per il secondo anno consecutivi rimane vietato a Yasser Arafat di recarsi a Betlemme per assistere alla Messa di mezzanotte.
26 dicembre - L’esercito israeliano ha rioccupato praticamente tutte le principali città della Cisgiordania, ad esclusione di Gerico. Attorno agli insediamenti ebraici nei Territori palestinesi sono state create di recente ‘zone di sicurezza’ di alcune centinaia di metri di larghezza. Queste zone vengono pattugliate da soldati autorizzati a sparare contro qualunque persona sorpresa al loro interno.
24 dicembre – L’esercito israeliano si ritira dal centro di Betlemme, ridispiegandosi alla periferia, per consentire le celebrazioni del Natale. Per il secondo anno consecutivi rimane vietato a Yasser Arafat di recarsi a Betlemme per assistere alla Messa di mezzanotte.
26 dicembre - L’esercito israeliano ha rioccupato praticamente tutte le principali città della Cisgiordania, ad esclusione di Gerico. Attorno agli insediamenti ebraici nei Territori palestinesi sono state create di recente ‘zone di sicurezza’ di alcune centinaia di metri di larghezza. Queste zone vengono pattugliate da soldati autorizzati a sparare contro qualunque persona sorpresa al loro interno.
29 dicembre - È
salito a 2.802 il numero dei morti dall’inizio dell’Intifada
(fine settembre 2000): 2.117 sono palestinesi (di cui il 19%
minorenni) e 685 israeliani.
2003
3 gennaio - Il
portavoce del Dipartimento di Stato statunitense, Boucher Richard,
denuncia la politica israeliana di demolizione delle case dei
palestinesi, come una forma di "punizione collettiva".
Secondo le organizzazioni a tutela dei diritti civili, tale politica
viola il diritto umanitario internazionale. Brutale repressione, nel
campo di detenzione israeliano di Ofer, per porre fine alla protesta
collettiva dei detenuti palestinesi iniziata il 31 dicembre. Le
guardie israeliane fanno ricorso a gas lacrimogeni ed a bombe da
stordimento provocando almeno 40 feriti. I palestinesi in stato di
"detenzione amministrativa" (vale a dire incarcerati a
tempo indeterminato e senza accuse) sono 1.007.
5 gennaio - L’agenzia Care International denuncia l’elevato tasso di denutrizione fra i bambini palestinesi di età compresa fra i sei mesi e i cinque anni. Nella Striscia di Gaza è affetto da denutrizione il 13,3% dei bambini di quella fascia di età, mentre in Cisgiordania la percentuale è del 4,3%. I bambini affetti da anemia sono il 43,8% in Cisgiordania e il 44% nella Striscia. Le cause sono da attribuire alla scarsità del cibo ed alla sua scadente qualità.
5 gennaio - L’agenzia Care International denuncia l’elevato tasso di denutrizione fra i bambini palestinesi di età compresa fra i sei mesi e i cinque anni. Nella Striscia di Gaza è affetto da denutrizione il 13,3% dei bambini di quella fascia di età, mentre in Cisgiordania la percentuale è del 4,3%. I bambini affetti da anemia sono il 43,8% in Cisgiordania e il 44% nella Striscia. Le cause sono da attribuire alla scarsità del cibo ed alla sua scadente qualità.
7 gennaio – Il
governo britannico decide di sospendere la Conferenza di Londra sulle
riforme dell’ANP, per il mancato arrivo della delegazione
palestinese. Israele controlla lo spazio aereo ed i confini
palestinesi e quindi ogni spostamento dei palestinesi deve avere la
sua approvazione, che in
questa circostanza non c’è stata.
8 gennaio – Tensioni al confine fra Sira ed Israele.
12 gennaio - Caccia israeliani sorvolano Beirut. L’ONU ha più volte chiesto a Israele di non violare lo spazio aereo libanese.
questa circostanza non c’è stata.
8 gennaio – Tensioni al confine fra Sira ed Israele.
12 gennaio - Caccia israeliani sorvolano Beirut. L’ONU ha più volte chiesto a Israele di non violare lo spazio aereo libanese.
18 gennaio - Il
ministro israeliano per l’edilizia pubblica avvia i lavori per la
costruzione di 70 nuove unità abitative per israeliani nei quartieri
arabi di Gerusalemme Est.
21 gennaio – L’esercito israeliano distrugge 62 negozi e magazzini a Nazlat Issa (a nord della Cisgiordania) per preparare il terreno alla costruzione del muro di separazione.
26 gennaio - Operazione "Ferro Caldo", la più vasta operazione militare contro la città di Gaza dall’inizio della Seconda Intifada: 13 palestinesi uccisi, più di 100 officine distrutte e una dozzina di laboratori tessili dati alla fiamme.
21 gennaio – L’esercito israeliano distrugge 62 negozi e magazzini a Nazlat Issa (a nord della Cisgiordania) per preparare il terreno alla costruzione del muro di separazione.
26 gennaio - Operazione "Ferro Caldo", la più vasta operazione militare contro la città di Gaza dall’inizio della Seconda Intifada: 13 palestinesi uccisi, più di 100 officine distrutte e una dozzina di laboratori tessili dati alla fiamme.
27 gennaio - Iniziano
i lavori per la costruzione di un tratto di 45 km della barriera di
sicurezza fra il posto di blocco di Salem, vicino a Jenin, a ovest e
gli insediamenti Gilboa a est. Sono ormai 120 i posti di blocco
disseminati dai militari israeliani tra Cisgiordania e Striscia di
Gaza: un muro invisibile che impedisce il libero spostamento di tre
milioni di civili. Non passano neppure ambulanze e soccorsi
medici.
28 gennaio - Ariel Sharon vince le elezioni politiche israeliane.
Febbraio - Nel solo mese di gennaio sono state 72 le vittime palestinesi dell’esercito israeliano: 38 nella Striscia di Gaza e 34 in Cisgiordania. 24 erano minorenni. I palestinesi feriti sono stati 790, di cui 602 in Cisgiordania e 188 nella Striscia di Gaza.
28 gennaio - Ariel Sharon vince le elezioni politiche israeliane.
Febbraio - Nel solo mese di gennaio sono state 72 le vittime palestinesi dell’esercito israeliano: 38 nella Striscia di Gaza e 34 in Cisgiordania. 24 erano minorenni. I palestinesi feriti sono stati 790, di cui 602 in Cisgiordania e 188 nella Striscia di Gaza.
11 febbraio - La Corte
Suprema Belga stabilisce che il generale israeliano Amos Yaron può
essere perseguito per il suo coinvolgimento come comandante dell’IDF
a Beirut nel 1982, ai tempi del massacro di Sabra e Chatila. Anche
Sharon potrà essere perseguito dal tribunale sulla stessa materia,
appena terminerà il suo incarico e perderà quindi l’immunità
diplomatica.
19 febbraio – Israele ha introdotto più di 100 correzioni all’ultima versione della Road Map, principalmente su argomenti riguardanti la sicurezza e la limitazione della sovranità palestinese.
19 febbraio – Israele ha introdotto più di 100 correzioni all’ultima versione della Road Map, principalmente su argomenti riguardanti la sicurezza e la limitazione della sovranità palestinese.
20 febbraio - Per la
prima volta dall’invasione del Libano, nel 1982, la procura
militare israeliana apre un provvedimento contro un obiettore di
coscienza. È il nipote di Netanyahu, già in carcere da 200 giorni.
È incriminato per renitenza alla leva e rischia fino a tre anni.
21 febbraio - Sono 2.923 le persone morte dall’inizio dell’Intifada (fine del settembre 2000): 2.229 sono palestinesi, 694 israeliani.
4 marzo - La Banca Mondiale riporta che circa il 50% dei palestinesi impiegati nel settore privato ha perso il suo posto di lavoro e che il reddito pro-capite fra il 1999 ed il 2002 è diminuito del 30%.
21 febbraio - Sono 2.923 le persone morte dall’inizio dell’Intifada (fine del settembre 2000): 2.229 sono palestinesi, 694 israeliani.
4 marzo - La Banca Mondiale riporta che circa il 50% dei palestinesi impiegati nel settore privato ha perso il suo posto di lavoro e che il reddito pro-capite fra il 1999 ed il 2002 è diminuito del 30%.
8 marzo - Proseguono
le eliminazioni mirate. Con 4 missili l’esercito israeliano uccide
il cofondatore di Hamas, capo dell’ala Izz Eddin Al-Qassam, assieme
a tre guardie del corpo.
16 marzo – Rachel Corrie, 23 anni, pacifista statunitense di Olympia (Washington), viene investita ed uccisa da una ruspa israeliana nel campo profughi di Rafah, nella Striscia di Gaza, mentre sta tentando di ostacolare la demolizione di una casa. Faceva parte dei "Gruppi di solidarietà internazionale", che si trovano a Gaza dall’inizio della seconda Intifada per agire da ‘scudi umani’ a difesa dei palestinesi.
19 marzo - Abu Mazen è il nuovo primo ministro palestinese.
16 marzo – Rachel Corrie, 23 anni, pacifista statunitense di Olympia (Washington), viene investita ed uccisa da una ruspa israeliana nel campo profughi di Rafah, nella Striscia di Gaza, mentre sta tentando di ostacolare la demolizione di una casa. Faceva parte dei "Gruppi di solidarietà internazionale", che si trovano a Gaza dall’inizio della seconda Intifada per agire da ‘scudi umani’ a difesa dei palestinesi.
19 marzo - Abu Mazen è il nuovo primo ministro palestinese.
23 marzo - Confisca di
terreni nei villaggi palestinesi nei dintorni di Gerusalemme Est per
la costruzione della "barriera di separazione".
31 marzo - Il Rapporto annuale del Dipartimento di Stato statunitense sui diritti umani critica Israele per "seri abusi sui diritti umani" nei Territori Occupati palestinesi, incluse 37 "eliminazioni mirate" che hanno provocato la morte di 25 passanti, fra i quali 13 bambini.
31 marzo - Il Rapporto annuale del Dipartimento di Stato statunitense sui diritti umani critica Israele per "seri abusi sui diritti umani" nei Territori Occupati palestinesi, incluse 37 "eliminazioni mirate" che hanno provocato la morte di 25 passanti, fra i quali 13 bambini.
2 aprile - Le truppe
israeliane impongono il coprifuoco sul campo profughi di Tulkarem.
Più di 1.000 palestinesi maschi, d’età compresa fra i 14 e i 40
anni, vengono trasferiti, bendati e legati, al campo profughi di Nur
Shams, col divieto di far ritorno a casa per 3 giorni.
6 aprile - Un altro pacifista statunitense di 24 anni, Brian Avery, muore. Ieri un blindato israeliano gli aveva sparato a Jenin. Si trovava in Cisgiordania come attivista del International Solidarity Movement. Inizia il processo contro Marwan Barghouti.
6 aprile - Un altro pacifista statunitense di 24 anni, Brian Avery, muore. Ieri un blindato israeliano gli aveva sparato a Jenin. Si trovava in Cisgiordania come attivista del International Solidarity Movement. Inizia il processo contro Marwan Barghouti.
11 aprile - Un terzo
pacifista, Tom Hurndall, inglese, di 21 anni, è in fin di vita per
aver cercato di difendere due bambini a Rafah.
12 aprile - I bulldozer israeliani spianano più di 1.000 dunums di terre coltivate palestinesi alla periferia di Gerusalemme Est per costruire una nuova autostrada di collegamento fra gli insediamenti.
15 aprile - Le forze americane a Baghdad arrestano Mohammed Abbas (Abu Abbas), capo del Fronte per la Liberazione della Palestina (coinvolto nel sequestro della Achille Lauro nel 1985). La Commissione per i diritti umani dell’ONU (UNCHR) nella sua sessione annuale adotta 4 risoluzioni nelle quali critica: gli insediamenti, la restrizione dei movimenti dei palestinesi, il "muro di separazione", le uccisioni di massa e gli abusi sui diritti umani. Afferma il diritto dei palestinesi all’autodeterminazione e si oppone ai cambiamenti del carattere fisico e dello status legale delle Alture del Golan siriane.
22 aprile - Un’altra ampia zona palestinese coltivata viene spianata sempre alla periferia di Gerusalemme.
27 aprile - Peace Now denuncia che sono 108 gli avamposti illegali: 72 sono stati costruiti dopo l’elezione di Sharon e ne sono stati smantellati 11.
30 aprile - Il presidente statunitense presenta ufficialmente la Road Map, un nuovo piano di "pace" elaborato dal ‘Quartetto’: Stati Uniti, Unione Europea, Russia e Nazioni Unite.
12 aprile - I bulldozer israeliani spianano più di 1.000 dunums di terre coltivate palestinesi alla periferia di Gerusalemme Est per costruire una nuova autostrada di collegamento fra gli insediamenti.
15 aprile - Le forze americane a Baghdad arrestano Mohammed Abbas (Abu Abbas), capo del Fronte per la Liberazione della Palestina (coinvolto nel sequestro della Achille Lauro nel 1985). La Commissione per i diritti umani dell’ONU (UNCHR) nella sua sessione annuale adotta 4 risoluzioni nelle quali critica: gli insediamenti, la restrizione dei movimenti dei palestinesi, il "muro di separazione", le uccisioni di massa e gli abusi sui diritti umani. Afferma il diritto dei palestinesi all’autodeterminazione e si oppone ai cambiamenti del carattere fisico e dello status legale delle Alture del Golan siriane.
22 aprile - Un’altra ampia zona palestinese coltivata viene spianata sempre alla periferia di Gerusalemme.
27 aprile - Peace Now denuncia che sono 108 gli avamposti illegali: 72 sono stati costruiti dopo l’elezione di Sharon e ne sono stati smantellati 11.
30 aprile - Il presidente statunitense presenta ufficialmente la Road Map, un nuovo piano di "pace" elaborato dal ‘Quartetto’: Stati Uniti, Unione Europea, Russia e Nazioni Unite.
3 maggio –
L’operatore televisivo britannico, James Moller, muore colpito da
un carro armato, mentre stava riprendendo i soldati israeliani che
distruggevano alcune case palestinesi a Rafah.
8 maggio - Sale a 3.214 il numero degli morti dall’inizio dell’Intifada: 2.484 vittime sono palestinesi e 730 israeliane.
14 maggio - La Banca Mondiale lancia l’allarme: la "barriera di separazione" devasterà la popolazione palestinese, distruggendo terreni agricoli ed impedendo l’accesso alle risorse idriche, alle scuole ed ai posti di lavoro. Ne saranno colpite 95 mila persone.
8 maggio - Sale a 3.214 il numero degli morti dall’inizio dell’Intifada: 2.484 vittime sono palestinesi e 730 israeliane.
14 maggio - La Banca Mondiale lancia l’allarme: la "barriera di separazione" devasterà la popolazione palestinese, distruggendo terreni agricoli ed impedendo l’accesso alle risorse idriche, alle scuole ed ai posti di lavoro. Ne saranno colpite 95 mila persone.
19 maggio - L’inviato
dell’ONU, Terje Roed-Larsen, mette in guardia: se il regime di
stato d’assedio permane e se le condizioni di vita continuano a
deteriorarsi non c’è la pur minima possibilità che il governo
palestinese possa sopravvivere.
22 maggio - Il ministro israeliano per l’edilizia pubblica annuncia la costruzione di 502 nuove unità abitative nell’insediamento di Ma’ale Adunim, alla periferia est di Gerusalemme. I bulldozer israeliani spianano diverse centinaia di dunums di terre coltivate palestinesi ad Anata (Gerusalemme Est) per costruire una nuova strada ad uso militare.
22 maggio - Il ministro israeliano per l’edilizia pubblica annuncia la costruzione di 502 nuove unità abitative nell’insediamento di Ma’ale Adunim, alla periferia est di Gerusalemme. I bulldozer israeliani spianano diverse centinaia di dunums di terre coltivate palestinesi ad Anata (Gerusalemme Est) per costruire una nuova strada ad uso militare.
23 maggio - L’esilio
dei 12 palestinesi, che nella primavera 2002 rimasero assediati dalle
truppe israeliane nel complesso della Basilica della Natività, viene
prorogato per un altro anno. Da allora vivono in imprecisate località
e sotto stretta sorveglianza in sei Stati dell’Unione Europea, tra
cui l’Italia.
24 maggio – I bulldozer israeliani spianano diverse centinaia di dunums di terre coltivate palestinesi ad Anata (Gerusalemme Est) per preparare la costruzione della "barriera di separazione".
25 maggio - Il governo israeliano approva la Road Map.
24 maggio – I bulldozer israeliani spianano diverse centinaia di dunums di terre coltivate palestinesi ad Anata (Gerusalemme Est) per preparare la costruzione della "barriera di separazione".
25 maggio - Il governo israeliano approva la Road Map.
27 maggio - La Siria
si dichiara pronta a riprendere i negoziati di pace sulla base delle
risoluzioni ONU 242 e 338, della Conferenza di Madrid (1991) e del
principio ‘terra in cambio di pace’. Le due risoluzioni prevedono
il ritiro di Israele dai territori arabi occupati nel 1967, tra cui
l’altopiano siriano del Golan. Le Alture del Golan, 1.200 kmq con
notevoli risorse idriche, sono d’importanza strategica. A
conseguenza delle guerre del 1967 e del 1973, circa 150.000 persone
fuggirono dal Golan, dove restano tuttora, sotto l’occupazione
israeliana, circa 15.000 drusi. Nel frattempo 17.000 israeliani si
sono insediati in 18 colonie. Israele rifiuta di ritirarsi entro i
confini del ’67 anche per
non dar a Damasco l’accesso al lago di Tiberiade.
28 maggio - Il premier israeliano Ariel Sharon critica in almeno 14 punti la Road Map.
29 maggio - Presentato il progetto per un nuovo insediamento ebraico a Gerusalemme Est: si chiama Kidmar Tziyon e verrebbe costruito nei pressi del villaggio palestinese di Abu Dis (indicato – nelle mappe discusse nel vertice di Camp David nel luglio 2000 – come la possibile "capitale"
dello Stato palestinese). La nuova colonia sorgerebbe su una superficie di 25 acri e comprenderebbe 230 unità abitative e due sinagoghe.
non dar a Damasco l’accesso al lago di Tiberiade.
28 maggio - Il premier israeliano Ariel Sharon critica in almeno 14 punti la Road Map.
29 maggio - Presentato il progetto per un nuovo insediamento ebraico a Gerusalemme Est: si chiama Kidmar Tziyon e verrebbe costruito nei pressi del villaggio palestinese di Abu Dis (indicato – nelle mappe discusse nel vertice di Camp David nel luglio 2000 – come la possibile "capitale"
dello Stato palestinese). La nuova colonia sorgerebbe su una superficie di 25 acri e comprenderebbe 230 unità abitative e due sinagoghe.
3 giugno - Il ministro
del turismo israeliano, Benny Elon, (del partito Moledet) insieme ad
un gruppo di coloni, occupa a Gerusalemme Est una palazzina
installandoci il suo nuovo quartier generale di partito. Sulle pareti
affiggono dei poster con la scritta: "La Giordania è la
Palestina".
Bush, Mubarak, re Abdullah e Abu Mazen s’incontrano a Sharm El-Sheick per discutere della Road Map.
4 giugno - Vertice di Aqaba fra Bush, Sharon e Abu Mazen. Il primo ministro israeliano Ariel Sharon promette l’immediato smantellamento degli avamposti degli insediamenti, come previsto dalla Road Map.
Bush, Mubarak, re Abdullah e Abu Mazen s’incontrano a Sharm El-Sheick per discutere della Road Map.
4 giugno - Vertice di Aqaba fra Bush, Sharon e Abu Mazen. Il primo ministro israeliano Ariel Sharon promette l’immediato smantellamento degli avamposti degli insediamenti, come previsto dalla Road Map.
9 giugno - Israele
tenta d’assassinare a Gaza il leader di Hamas, Abdul Aziz Rantisi,
che rimane ferito.
11 giugno - Un rapporto dell’UNRWA denuncia che, fra settembre del 2000 e maggio del 2003, le forze israeliane hanno distrutto o danneggiato gravemente 1.134 abitazioni nella Striscia di Gaza, lasciando senza casa 10.000 palestinesi.
25 giugno - Negli ultimi giorni gli "avamposti illegali" (in cui vivono complessivamente circa 700
israeliani) si sono moltiplicati perché i coloni, spinti da vari rabbini, hanno creato anche "falsi avamposti" – con case prefabbricate, camper, roulotte, tende, baracche, ecc.
11 giugno - Un rapporto dell’UNRWA denuncia che, fra settembre del 2000 e maggio del 2003, le forze israeliane hanno distrutto o danneggiato gravemente 1.134 abitazioni nella Striscia di Gaza, lasciando senza casa 10.000 palestinesi.
25 giugno - Negli ultimi giorni gli "avamposti illegali" (in cui vivono complessivamente circa 700
israeliani) si sono moltiplicati perché i coloni, spinti da vari rabbini, hanno creato anche "falsi avamposti" – con case prefabbricate, camper, roulotte, tende, baracche, ecc.
30 giugno – In
applicazione della Road Map, Israele si "ritira"
ufficialmente dalla Striscia di Gaza, ma le forze israeliane restano
nei 18 insediamenti ebraici ed a guardia della frontiera con
l’Egitto. In base all’accordo Israele "dovrebbe" porre
fine alle incursioni e smantellare i posti di blocco che paralizzano
la vita quotidiana dei palestinesi della Striscia.
2 luglio - Betlemme torna sotto il controllo palestinese, escludendo l’area della Tomba di Rachele.
13 luglio - Il ministro palestinese per gli Affari Sociali dichiara che, a causa della politica israeliana di assedio, più del 70% dei palestinesi vive sotto la soglia della povertà e che la disoccupazione a Gaza è salita al 65% e in Cisgiordania al 55%.
2 luglio - Betlemme torna sotto il controllo palestinese, escludendo l’area della Tomba di Rachele.
13 luglio - Il ministro palestinese per gli Affari Sociali dichiara che, a causa della politica israeliana di assedio, più del 70% dei palestinesi vive sotto la soglia della povertà e che la disoccupazione a Gaza è salita al 65% e in Cisgiordania al 55%.
17 luglio – L’inviato
dell’ONU, Larsen, dichiara che Israele deve smantellare la
"barriera di difesa" perché è un atto unilaterale non
consono alla Road Map in quanto crea più difficoltà alla creazione
di uno Stato Palestinese con continuità territoriale.
20 luglio - Sono circa 7.700 i palestinesi detenuti nelle carceri israeliane secondo un rapporto della Croce Rossa Internazionale.
20 luglio - Sono circa 7.700 i palestinesi detenuti nelle carceri israeliane secondo un rapporto della Croce Rossa Internazionale.
21 luglio - Un dossier
dell’Associazione della Stampa Estera israeliana (FPA) denuncia il
trattamento riservato ai giornalisti stranieri. Si parla di una
trentina di casi di "vistose e sistematiche vessazioni ai danni
di corrispondenti stranieri negli aeroporti del paese e ai posti di
frontiera" che sono "un mezzo primitivo per limitare la
libertà d’azione della stampa" (prolungati ritardi per i
controlli di sicurezza, ricorrenti interrogatori, confisca e
danneggiamento o perdita di costose attrezzature, richieste di
mostrare appunti e files di computer e di rivelare incontri e
contatti personali).
26 luglio - Va avanti la costruzione del ‘muro’: un immenso reticolato di grate metalliche e filo spinato munito di barriere in cemento, pali in acciaio, trincee, sensori a onde magnetiche, telecamere e torrette di controllo armate. Il settore in preparazione è lungo 120 chilometri. Le forze israeliane espropriano 136 dunums di terre palestinese della zona di Sur Baher (Gerusalemme Est) per la costruzione del ‘muro’. Recentemente sono stati confiscati altri 46 dunums del villaggio di Abu Dis (sempre a Gerusalemme Est).
28 luglio - Il Comitato Finanziario della Knesset approva storna dal budget statale circa 150 milioni di euro, per la costruzione della "barriera di separazione" fra Israele ed i territori palestinesi.
31 luglio - Il parlamento israeliano approva una legga che nega la cittadinanza israeliana o lo status di residente permanente ai palestinesi che si sposano con cittadini israeliani.
1° agosto - Più di 4.000 prigionieri palestinesi cominciano uno sciopero della fame per protestare sia per le disumane condizioni di vita che per l’irruzione delle guardie israeliane nel carcere di Ashkelon avvenuta il giorno prima.
26 luglio - Va avanti la costruzione del ‘muro’: un immenso reticolato di grate metalliche e filo spinato munito di barriere in cemento, pali in acciaio, trincee, sensori a onde magnetiche, telecamere e torrette di controllo armate. Il settore in preparazione è lungo 120 chilometri. Le forze israeliane espropriano 136 dunums di terre palestinese della zona di Sur Baher (Gerusalemme Est) per la costruzione del ‘muro’. Recentemente sono stati confiscati altri 46 dunums del villaggio di Abu Dis (sempre a Gerusalemme Est).
28 luglio - Il Comitato Finanziario della Knesset approva storna dal budget statale circa 150 milioni di euro, per la costruzione della "barriera di separazione" fra Israele ed i territori palestinesi.
31 luglio - Il parlamento israeliano approva una legga che nega la cittadinanza israeliana o lo status di residente permanente ai palestinesi che si sposano con cittadini israeliani.
1° agosto - Più di 4.000 prigionieri palestinesi cominciano uno sciopero della fame per protestare sia per le disumane condizioni di vita che per l’irruzione delle guardie israeliane nel carcere di Ashkelon avvenuta il giorno prima.
6 agosto - Scarcerati
339 palestinesi (su più di 6.000): Israele ha condizionato la loro
liberazione alla firma di un impegno a non compiere più attività
ostili contro lo stato ebraico. 182 erano accusati di aver commesso
reati legati a violazioni della sicurezza, mentre altri 157 si
trovavano in carcere per reati amministrativi. Solo nell’ultimo
mese però l’esercito israeliano ha arrestato altri 320
palestinesi, quasi lo stesso numero di quelli che sono stati
rilasciati oggi.
9 agosto - I residenti dei villaggi palestinesi di Nu’man, Izzariyya, Abu Dis e Sheikh Sa’ad ricevono ‘ordini militari’ che annunciano la confisca di 490 dunums di terre coltivate per la costruzione della "barriera di separazione".
9 agosto - I residenti dei villaggi palestinesi di Nu’man, Izzariyya, Abu Dis e Sheikh Sa’ad ricevono ‘ordini militari’ che annunciano la confisca di 490 dunums di terre coltivate per la costruzione della "barriera di separazione".
10 agosto - Caccia
dell’aviazione israeliana bombardano la periferia del villaggio
libanese di Tair Harfa nel Libano meridionale, per intercettare
l’artiglieria anti-aerea di Hezbollah. Il ministro degli esteri
Silvan Shalom intima al Libano e alla Siria di fermare Hezbollah
lanciando una
chiara minaccia di guerra.
11 agosto - Aerei israeliani sorvolano a bassa quota Beirut, infrangendo la barriera del suono.
13 agosto - I residenti dei villaggi palestinesi di Sur Baher, Jabal Al-Mukabber e Sawahreh Ash-Sharqiyya ricevono ‘ordini militari’ che annunciano la confisca di 173 dunums di terre coltivate per la costruzione della "barriera di separazione".
chiara minaccia di guerra.
11 agosto - Aerei israeliani sorvolano a bassa quota Beirut, infrangendo la barriera del suono.
13 agosto - I residenti dei villaggi palestinesi di Sur Baher, Jabal Al-Mukabber e Sawahreh Ash-Sharqiyya ricevono ‘ordini militari’ che annunciano la confisca di 173 dunums di terre coltivate per la costruzione della "barriera di separazione".
14 agosto - La
Commissione ONU per l’abolizione della discriminazione razziale
approva all’unanimità una risoluzione intimando a Israele di
revocare la sua nuova legge che nega la cittadinanza o la residenza
permanente ai palestinesi che sposano cittadini israeliani.
16 agosto - Un jet militare israeliano sorvola la residenza estiva del presidente siriano, Bashar Assad, inviando così un messaggio intimidatorio alla Siria.
17 agosto - L’esercito israeliano avvia i lavori per la costruzione di due basi militari permanenti nella città cisgiordana di Hebron, in due ‘zone A’, ovvero a sovranità palestinese. Le due basi, in grado di accogliere un numero ridotto di militari, si trovano sulle colline di Abu Sneina e Harat al-Sheikh, che dominano le abitazioni dei coloni ebraici nel centro della città. È la prima volta che l’esercito costruisce basi permanenti nelle ‘zone A’.
16 agosto - Un jet militare israeliano sorvola la residenza estiva del presidente siriano, Bashar Assad, inviando così un messaggio intimidatorio alla Siria.
17 agosto - L’esercito israeliano avvia i lavori per la costruzione di due basi militari permanenti nella città cisgiordana di Hebron, in due ‘zone A’, ovvero a sovranità palestinese. Le due basi, in grado di accogliere un numero ridotto di militari, si trovano sulle colline di Abu Sneina e Harat al-Sheikh, che dominano le abitazioni dei coloni ebraici nel centro della città. È la prima volta che l’esercito costruisce basi permanenti nelle ‘zone A’.
18 agosto - Solo nel
corso dell’ultima settimana Israele ha distrutto più di 60
edificazioni (abitazioni, muri, baracche) nell’area di Gerusalemme
col pretesto che erano costruite senza regolare licenza.
20 agosto - Il Gabinetto di Sicurezza israeliano approva il nuovo tracciato del piano "Avvolgere Gerusalemme", come parte della "barriera di separazione" che interesserà terreni palestinesi della città di Beit Sahour e del villaggio di Izzariyya (Gerusalemme). Il tracciato non è stato reso pubblico.
20 agosto - Il Gabinetto di Sicurezza israeliano approva il nuovo tracciato del piano "Avvolgere Gerusalemme", come parte della "barriera di separazione" che interesserà terreni palestinesi della città di Beit Sahour e del villaggio di Izzariyya (Gerusalemme). Il tracciato non è stato reso pubblico.
22 agosto - Le forze
armate israeliane ripristinano il blocco della strada principale,
che
attraversa la Striscia di Gaza da nord a sud, tagliandola di fatto in tre. Sono intanto ripresi i raid e gli ‘omicidi mirati’ su tutta la Striscia.
24 agosto - I residenti dei villaggi palestinesi di Beit Iksa, Beit Surik e Qalunya ricevono ‘ordini
militari’ che annunciano la confisca di 1.628 dunums di terre coltivate per la costruzione della "barriera di separazione". Ad Abu Dis l’esproprio è di altri 45 (il tutto sempre nell’area di Gerusalemme).
6 settembre - Lo sceicco Ahmed Yassin, leader di Hamas, viene ferito ad un braccio in un raid ‘mirato’.
attraversa la Striscia di Gaza da nord a sud, tagliandola di fatto in tre. Sono intanto ripresi i raid e gli ‘omicidi mirati’ su tutta la Striscia.
24 agosto - I residenti dei villaggi palestinesi di Beit Iksa, Beit Surik e Qalunya ricevono ‘ordini
militari’ che annunciano la confisca di 1.628 dunums di terre coltivate per la costruzione della "barriera di separazione". Ad Abu Dis l’esproprio è di altri 45 (il tutto sempre nell’area di Gerusalemme).
6 settembre - Lo sceicco Ahmed Yassin, leader di Hamas, viene ferito ad un braccio in un raid ‘mirato’.
10 settembre – Ahmed
Qurei (Abu Ala) sostituisce Mahmud Abbas (Abu Mazen) nel posto di
primo ministro palestinese.
11 settembre – Il Consiglio degli Ambasciatori dell’UE inserisce ufficialmente Hamas nell’elenco delle organizzazioni terroristiche. Il governo israeliano adotta la ‘decisione di principio’ di espellere ‘forzosamente’ il presidente palestinese Yasser Arafat.
12 settembre - La polizia israeliana fa irruzione sulla Spianata delle Moschee a Gerusalemme e lancia gas lacrimogeni e granate assordanti per disperdere i dimostranti palestinesi.
13 settembre – Sale ad almeno 3.478 il numero delle persone rimaste uccise fin dall’inizio della rivolta tuttora in corso e nota come ‘Intifada di Al-Aqsa’, fine settembre 2000: 2.596 erano palestinesi e 819 israeliani. Israele respinge l’invito del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che si è espresso contro l’espulsione del presidente palestinese Yasser Arafat.
15 settembre - I bulldozer israeliani spianano diverse centinaia di dunums di terre coltivate nell’area di Gerusalemme per la costruzione della "barriera di separazione".
16 settembre - Gli Stati Uniti pongono il veto, nel Consiglio di Sicurezza dell’ONU, ad una nuova risoluzione in cui si chiede a Israele di non espellere Yasser Arafat e di garantire la sua incolumità.
11 settembre – Il Consiglio degli Ambasciatori dell’UE inserisce ufficialmente Hamas nell’elenco delle organizzazioni terroristiche. Il governo israeliano adotta la ‘decisione di principio’ di espellere ‘forzosamente’ il presidente palestinese Yasser Arafat.
12 settembre - La polizia israeliana fa irruzione sulla Spianata delle Moschee a Gerusalemme e lancia gas lacrimogeni e granate assordanti per disperdere i dimostranti palestinesi.
13 settembre – Sale ad almeno 3.478 il numero delle persone rimaste uccise fin dall’inizio della rivolta tuttora in corso e nota come ‘Intifada di Al-Aqsa’, fine settembre 2000: 2.596 erano palestinesi e 819 israeliani. Israele respinge l’invito del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che si è espresso contro l’espulsione del presidente palestinese Yasser Arafat.
15 settembre - I bulldozer israeliani spianano diverse centinaia di dunums di terre coltivate nell’area di Gerusalemme per la costruzione della "barriera di separazione".
16 settembre - Gli Stati Uniti pongono il veto, nel Consiglio di Sicurezza dell’ONU, ad una nuova risoluzione in cui si chiede a Israele di non espellere Yasser Arafat e di garantire la sua incolumità.
19 settembre –
L’Assemblea Generale dell’ONU approva la risoluzione che chiede
ad Israele la revoca della decisione del principio di espellere
Arafat. Le risoluzioni dell’Assemblea Generale hanno valore di
raccomandazioni e non sono vincolanti come i pronunciamenti del
Consiglio di Sicurezza.
21 settembre - Diecimila pacifisti israeliani manifestano in Piazza Rabin a Tel Aviv contro Sharon e contro il muro, per lo smantellamento degli insediamenti nei Territori Occupati e per la fine degli omicidi mirati.
24 settembre - In seguito a pressioni diplomatiche internazionali, la Corte Suprema belga pone fine ai suoi tentativi di perseguire i leader stranieri per crimini di guerra, compreso quindi il primo ministro israeliano Ariel Sharon per il massacro di Sabra e Chatila del 1982 e l’ex presidente statunitense Bush Sr. per i crimini durante la prima Guerra del Golfo del 1991.
25 settembre - 27 piloti della Forza Aerea Israeliana rifiutano di condurre attacchi aerei aldilà della Linea Verde.
21 settembre - Diecimila pacifisti israeliani manifestano in Piazza Rabin a Tel Aviv contro Sharon e contro il muro, per lo smantellamento degli insediamenti nei Territori Occupati e per la fine degli omicidi mirati.
24 settembre - In seguito a pressioni diplomatiche internazionali, la Corte Suprema belga pone fine ai suoi tentativi di perseguire i leader stranieri per crimini di guerra, compreso quindi il primo ministro israeliano Ariel Sharon per il massacro di Sabra e Chatila del 1982 e l’ex presidente statunitense Bush Sr. per i crimini durante la prima Guerra del Golfo del 1991.
25 settembre - 27 piloti della Forza Aerea Israeliana rifiutano di condurre attacchi aerei aldilà della Linea Verde.
30 settembre – L’ONU,
in un rapporto, denuncia il "Muro" di Israele come un
tentativo di annessione di "sostanziose porzioni" dei
territori palestinesi e pertanto "atto illegale di conquista".
"Israele è determinato a creare una situazione sul terreno che
equivale a un’annessione di fatto" e questo rappresenta una
violazione della carta dell’ONU e della quarta convenzione di
Ginevra. La barriera di separazione che Israele sta erigendo lungo il
confine con la Cisgiordania viene costruita in territorio palestinese
e ne ingloba ampie zone. Il suo obbiettivo principale è quello di
proteggere gli insediamenti. "Oltre 210mila palestinesi saranno
seriamente colpiti dalla costruzione del muro: coloro che vivono fra
il Muro e la Linea Verde, il confine con la Cisgiordania stabilito
nel 1967, saranno di fatto isolati dalle loro terre e dai propri
posti di lavoro, scuole, ospedali ed altri servizi
sociali".
sociali".
1° ottobre - Il
Gabinetto Israeliano dà via libera (nonostante le critiche di gran
parte della comunità
internazionale) alla realizzazione della prossima sezione della barriera di separazione: il nuovo tracciato si estende da Elkana alla base militare di Ofer (appena a nord di Gerusalemme) a est degli
insediamenti di Ariel e di Kedumin. Attorno alla popolosa colonia di Ariel sarà eretta un’ulteriore barriera, per ora non collegata direttamente a quella principale.
2 ottobre – L’esercito israeliano firma il nuovo ordine militare n. 378, che dichiara le terre (situate tra la barriera di separazione e la Linea Verde) territorio "chiuso" e stabilisce che "nessuna persona vi può entrare e nessuno può restarvi". Il libero accesso è garantito solo agli israeliani, invece i palestinesi residenti in questa zona, o che vi possiedono terreni agricoli, avranno bisogno di permessi speciali per vivere nelle loro case, per coltivare le loro terre e per viaggiare. L’area in questione rappresenta il 2% della Cisgiordania e vi risiedono circa 14.000 palestinesi. Inoltre diverse migliaia di palestinesi vi possiedono delle terre.
internazionale) alla realizzazione della prossima sezione della barriera di separazione: il nuovo tracciato si estende da Elkana alla base militare di Ofer (appena a nord di Gerusalemme) a est degli
insediamenti di Ariel e di Kedumin. Attorno alla popolosa colonia di Ariel sarà eretta un’ulteriore barriera, per ora non collegata direttamente a quella principale.
2 ottobre – L’esercito israeliano firma il nuovo ordine militare n. 378, che dichiara le terre (situate tra la barriera di separazione e la Linea Verde) territorio "chiuso" e stabilisce che "nessuna persona vi può entrare e nessuno può restarvi". Il libero accesso è garantito solo agli israeliani, invece i palestinesi residenti in questa zona, o che vi possiedono terreni agricoli, avranno bisogno di permessi speciali per vivere nelle loro case, per coltivare le loro terre e per viaggiare. L’area in questione rappresenta il 2% della Cisgiordania e vi risiedono circa 14.000 palestinesi. Inoltre diverse migliaia di palestinesi vi possiedono delle terre.
5 ottobre - Primo
attacco israeliano in territorio siriano dal 1982: l’aviazione
israeliana colpisce un presunto campo di addestramento palestinese
della Jahad Islamica a Ein Zaheb, a poche decine di chilometri da
Damasco.
6 ottobre - Incidenti di frontiera fra Israele e il Libano. L’aviazione israeliana bombarda la periferia settentrionale della città libanese di Kfar Shouba, vicino al confine.
7 ottobre - Sale la tensione fra Israele e Libano.
8 ottobre - Il ministro della Difesa Shaul Mofaz ordina "un immediato rafforzamento delle truppe israeliane, regolari e di riserva" in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza.
6 ottobre - Incidenti di frontiera fra Israele e il Libano. L’aviazione israeliana bombarda la periferia settentrionale della città libanese di Kfar Shouba, vicino al confine.
7 ottobre - Sale la tensione fra Israele e Libano.
8 ottobre - Il ministro della Difesa Shaul Mofaz ordina "un immediato rafforzamento delle truppe israeliane, regolari e di riserva" in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza.
10/12 ottobre – Un
pesante attacco "Operazione giorno incantato" contro Rafah
ed il suo campo profughi, all’estrema punta meridionale della
Striscia di Gaza, una delle località più miserevoli dei Territori
Occupati. Le truppe israeliane distruggono almeno un centinaio
d’abitazioni nel campo profughi lasciando senza tetto almeno 2.500
persone e facendo 8 morti. Il campo profughi di Rafah contava già
prima dell’incursione 6.000 senzatetto a conseguenza dei precedenti
raid.
12 ottobre - Un accordo di pace dettagliato viene ratificato ad Amman tra alcuni palestinesi guidati da Yasser Abed Rabbo ed alcuni israeliani con a capo Yossi Beilin. Sarà firmato il 1° dicembre a Ginevra.
12 ottobre - Un accordo di pace dettagliato viene ratificato ad Amman tra alcuni palestinesi guidati da Yasser Abed Rabbo ed alcuni israeliani con a capo Yossi Beilin. Sarà firmato il 1° dicembre a Ginevra.
14 ottobre – Le
forze israeliane trasferiscono illegalmente 18 detenuti palestinesi
dalla Cisgiordania alla Striscia di Gaza. Il governo israeliano
invoca l’articolo 78 della Convenzione di Ginevra, che permette ad
una potenza occupante di "assegnare la residenza" nei casi
in cui sia a rischio la
sicurezza. Gli USA bloccano con il veto una risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU che condanna Israele per la costruzione della barriera di separazione.
20 ottobre - Nel suo rapporto annuale l’Istituto per gli Studi Israeliani di Gerusalemme rende noto che nel corso dell’ultimo decennio 164.400 israeliani (soprattutto ebrei laici) hanno lasciato la città di Gerusalemme e solo 97.300 israeliani (soprattutto ebrei religiosi) sono venuti ad abitarvi. Nel 2002, sono 16.400 gli israeliani che hanno lasciato la città e solo 9.700 quelli che sono venuti a viverci. La popolazione totale di Gerusalemme è di 680.400 abitanti: gli israeliani sono il 67% ed i palestinesi il 33%. La popolazione araba, ad ogni modo, risulta molto più giovane di quella israeliana.
sicurezza. Gli USA bloccano con il veto una risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU che condanna Israele per la costruzione della barriera di separazione.
20 ottobre - Nel suo rapporto annuale l’Istituto per gli Studi Israeliani di Gerusalemme rende noto che nel corso dell’ultimo decennio 164.400 israeliani (soprattutto ebrei laici) hanno lasciato la città di Gerusalemme e solo 97.300 israeliani (soprattutto ebrei religiosi) sono venuti ad abitarvi. Nel 2002, sono 16.400 gli israeliani che hanno lasciato la città e solo 9.700 quelli che sono venuti a viverci. La popolazione totale di Gerusalemme è di 680.400 abitanti: gli israeliani sono il 67% ed i palestinesi il 33%. La popolazione araba, ad ogni modo, risulta molto più giovane di quella israeliana.
21 ottobre - I
bulldozer israeliani spianano 200 dunums di terre coltivate a
As-Sawahreh Ash-Sharqiyya sradicando circa 500 piante d’ulivo.
L’aviazione israeliana continua a bombardare la Striscia di Gaza. È
di almeno 14 morti e 106 feriti il bilancio della serie di raid
sferrati nelle ultime 24 ore da Israele. L’Assemblea Generale delle
Nazioni Unite approva una risoluzione che condanna Israele per le sue
azioni illegali e chiede di "porre termine alla costruzione del
muro nei Territori Occupati palestinesi", definendo tale
barriera "contraria" alle leggi internazionali.
23 ottobre - Il ministro dell’Edilizia israeliano approva la costruzione di 333 nuove unità abitative negli insediamenti. Dall’inizio dell’anno sono state costruite 1.727 nuove unità abitative, di cui 1.326 nell’area di Gerusalemme.
23 ottobre - Il ministro dell’Edilizia israeliano approva la costruzione di 333 nuove unità abitative negli insediamenti. Dall’inizio dell’anno sono state costruite 1.727 nuove unità abitative, di cui 1.326 nell’area di Gerusalemme.
25 ottobre - Ariel
Sharon annuncia la costruzione di un’altra barriera di separazione
nella parte est della Cisgiordania annettendosi così una parte della
valle del Giordano. Il muro dalla parte ovest della Cisgiordania e
attorno a Gerusalemme, che ha già raggiunto quasi i 180 km, dovrebbe
esser completato entro un anno. Entra nei Territori Occupati nel 1967
con una profondità anche di 20 chilometri inglobando la maggior
parte degli insediamenti (in particolare quello di Ariel con i suoi
18.000 abitanti).
4 novembre - Un nuovo regolamento dell’esercito israeliano stanziato presso l’insediamento di Netzarim (nella Striscia di Gaza) concede ai soldati il diritto di ‘sparare per uccidere’ i palestinesi
scoperti ad osservare le attività israeliane col binocolo.
4 novembre - Un nuovo regolamento dell’esercito israeliano stanziato presso l’insediamento di Netzarim (nella Striscia di Gaza) concede ai soldati il diritto di ‘sparare per uccidere’ i palestinesi
scoperti ad osservare le attività israeliane col binocolo.
5 novembre - I coloni
israeliani sradicano circa mille alberi in tre villaggi della
Cisgiordania, vicini all’insediamento di Einabus.
8 novembre - L’ufficio di Coordinamento per i Problemi Umanitari dell’ONU (OCHA) rende noti i dati relativi all’impatto della barriera di separazione sui palestinesi: il muro segue solo per l’11% del suo tracciato la Linea Verde, requisisce il 14% della Cisgiordania e causerà sofferenze a 680.000 palestinesi.
9 novembre - Il Dipartimento di Difesa israeliano decide che la barriera ad est di Gerusalemme si spingerà in Cisgiordania per una ventina di chilometri, in direzione di Gerico annettendo così ad Israele il popoloso insediamento Ma’ale Adumim, la zona industriale di Adumim.
8 novembre - L’ufficio di Coordinamento per i Problemi Umanitari dell’ONU (OCHA) rende noti i dati relativi all’impatto della barriera di separazione sui palestinesi: il muro segue solo per l’11% del suo tracciato la Linea Verde, requisisce il 14% della Cisgiordania e causerà sofferenze a 680.000 palestinesi.
9 novembre - Il Dipartimento di Difesa israeliano decide che la barriera ad est di Gerusalemme si spingerà in Cisgiordania per una ventina di chilometri, in direzione di Gerico annettendo così ad Israele il popoloso insediamento Ma’ale Adumim, la zona industriale di Adumim.
Tratto da: InfoPal