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Palestina: Cronologia I. Dalle orgini alla Seconda guerra mondiale (637-1947)

CRONOLOGIA DELLA PALESTINA I.
Dalle origini alla Seconda guerra mondiale
(637-1947)

637 
Gli arabi conquistano Gerusalemme. 

XII – XIV sec.

La Palestina è sconvolta dalle Crociate per la conquista del Santo Sepolcro.

XV sec
Ondata di invasioni dei mongoli e dei turchi.
 

1516
Conquista da parte dei turchi ottomani.

1840

Prima proposta di colonizzazione ebraica. Lord Palmerston, primo ministro inglese suggerisce l’insediamento di ebrei in Palestina per "tener aperta la Porta d’Oriente alle truppe ed ai commerci inglesi". 

1882

Comincia la prima ondata migratoria di ebrei in Palestina (circa 25.000 dalla Russia), favorita dagli inglesi, provocando i primi disordini con la popolazione araba. 

1891

Petizione di notabili e protesta palestinese contro la vendita di terre agli ebrei e l’abuso dei coloni ebraici. 

1896

Theodor Herzl, giornalista ungherese, in seguito all’ "affare Dreyfuss" (ufficiale ebreo francese condannato per alto tradimento senza alcuna prova), pubblica "Lo Stato ebraico", che segna l’atto di nascita del sionismo politico, del progetto e dell’organizzazione di un
movimento per il ritorno degli ebrei in Palestina.
 

1897

Primo congresso sionista a Basilea (Svizzera), nel quale vengono prese numerose decisioni, prima di tutte quella di fondare "una sede nazionale ebraica" in Palestina. 

1900 ca.
In Palestina vivono 50.000 ebrei e 600.000 arabi.
 

1901/3
Disordini a Tiberiade e a Jafa (Jaffa). 

1905/6In seguito al fallimento della rivoluzione russa del 1905, alcuni ebrei russi sbarcarono in Palestina. 

1908
Viene fondato il giornale arabo "Al Karmal’" a carattere nazionalistico.

1914

Con lo scoppio del primo conflitto mondiale, l’Inghilterra promette l’indipendenza a tutti gli stati arabi che combatteranno l’impero ottomano. 

1915

L’alto commissario britannico a II Cairo, Mac Mahon, promette allo sceriffo della Mecca, Hussein, uno stato arabo indipendente che comprenda la Palestina, in cambio della partecipazione araba allo sforzo bellico. 

1916

Con gli accordi di Sykes-Picot, la Francia e la Gran Bretagna si spartiscono il Medio Oriente in zone di influenza, senza tenere in alcun conto le promesse britanniche allo sceriffo Hussein, in base al quale la Siria e il Libano diventano francesi, la Giordania e l’Irak inglesi; la Palestina dovrebbe avere uno status internazionale. 

1917

2 novembre - Lord Balfour a nome di Sua Maestà Britannica invia a Lord Rothschild, per la federazione sionista, una lettera in cui si dichiara che la Gran Bretagna "vede con favore lo stabilirsi in Palestina di un focolare nazionale per il popolo ebraico…". Al  momento della dichiarazione, la popolazione totale della Palestina è di 700.000 unità: 574.000 musulmani, 74.000 cristiani e 56.000 ebrei. 

1917/18
Le truppe inglesi conquistano la Palestina.

1918/20

Esodo delle comunità ebraiche russe a seguito di violenze e devastazioni dovute la guerra civile che segue la rivoluzione russa. Come già in occasione dei pogrom del 1881 e del 1904 solo una piccola parte emigra in Palestina. 

1919
Primo congresso palestinese a Gerusalemme.

1920

Conferenza di Sanremo: la Palestina diventa protettorato britannico. Manifestazioni e rivolte arabe contro il mandato britannico. Gli inglesi riconoscono come lingua ufficiale accanto ad
inglese ed arabo l’ebraico, modernizzato da Eliezer Ben Yehudi. In Palestina gli arabi sono circa 800.000 e gli ebrei 80.000. Fondazione dell’organizzazione sionista militare Haganah (nucleo originario del futuro esercito israeliano).
 

1921

In seguito ai disordini arabi del maggio 1921, viene nominata la Commissione d’Inchiesta Haycraft nel tentativo di alleggerire l’atmosfera in Palestina. Nonostante, ritenga gli arabi responsabili dello scoppio della violenza, la commissione sostiene che la radice del problema è l’ansia araba causata dagli impegni pro-sionisti presi dalla diplomazia britannica. La commissione Haycraft fa parte di un processo che porta alla pubblicazione della Carta Bianca di Churchill. 

1922

La Lega delle Nazioni ratifica il mandato alla Gran Bretagna per l’amministrazione della Palestina. Il mandato è un sistema creato dalla Lega delle Nazioni secondo il quale "i popoli non ancora in grado di auto governarsi" sarebbero amministrati da "nazioni più evolute". Col
tempo queste nazioni, principalmente le Potenze Alleate, avrebbero trasferito l’autorità alla popolazione del luogo. Il trattato non parla della tutela della popolazione residente e la parola "arabo" non viene menzionata. Inizia l’immigrazione degli ebrei sionisti che vengono accolti con simpatia dalla popolazione residente. Londra promette agli ebrei una "casa nazionale" e agli arabi l’indipendenza.
 

1925

‘Izz al-din Qassam, siriano stabilitosi in Palestina qualche annoprima, forma un’organizzazione di rivolta anti-sionista e anti-colonialista con cellule segrete. 

1927 
Gli ebrei che vivono in Palestina sono ora 150.000. 

1928

Insurrezione di grande portata scatenata dai contadini palestinesi: gli inglesi rispondono con una terribile repressione che fa migliaia e migliaia di vittime. Insurrezioni si susseguiranno senza interruzione fino alla grande rivolta del 1936. 

1929

Viene costituita l’Agenzia Ebraica al fine di favorire l’immigrazione e la formazione di colonie ebraiche in Palestina. Dal 1880 al 1929 gli ebrei immigrati in Palestina sono 120.000 su circa 4 milioni di ebrei fuggiti dall’Europa centro-orientale. 

1935/36

Qassam inizia la lotta armata e viene ucciso dalle truppe inglesi a Jenin. Gli ebrei in Palestina sono ora 355.000. Rivolta palestinese contro l’occupazione britannica e la crescente immigrazione ebraica. Lo sciopero generale, durato sei mesi, si trasforma nell’estate del ’36 in aperta ribellione armata. Al termine della rivolta, nel’39, le vittime palestinesi saranno 15.000. 

1937
La commissione britannica presieduta da lord Peel propone la spartizione tra ebrei e arabi della Palestina, con:
– la creazione a nord-ovest di uno stato ebraico,
– una zona comprendente Gerusalemme e Jaffa sotto dominio britannico e
– il resto del paese riunito alla Transgiordania.

Il piano viene rifiutato dai Sionisti e dagli arabi. In seguito a una nuova sollevazione della popolazione araba, viene deportata la maggior parte dei suoi leader politici. Al momento gli ebrei sono il 28% della popolazione totale. 


TERRORISMO SIONISTA

Iniziano le azioni terroristiche dell’Irgun Zvai Leumi, corpo paramilitare della destra sionista, fondato dal filo-fascista Jabotinskij, contro palestinesi e britannici. 

1939
Gli inglesi promettono la costituzione di uno stato arabo-ebraico; rifiuto risoluto da parte araba.

1939/45

In Europa inizia lo sterminio sistematico degli ebrei ad opera dei nazisti. L’Agenzia Ebraica organizza l’immigrazione clandestina in Palestina respingendo le limitazioni imposte dal "Libro Bianco" britannico del ’39. 

1944

Il gruppo terroristico ebraico "Stern", nato da una scissione dell’Irgun, uccide Lord Moyne, ministro britannico per il Medio Oriente. 

1945

Gli ebrei residenti in Palestina raggiungono il numero di 608.000 (un numero undici volte superiore a quello del 1917), contro 1.200.000 arabi. 

1946
L’Irgun fa saltare con la dinamite la segreteria generale dell’Alto commissariato britannico a Gerusalemme (Hotel King David), causando oltre novanta vittime.

1947

29 settembre - La Gran Bretagna rimette il proprio mandato sulla Palestina alle Nazioni Unite.
29 novembre – Le Nazioni Uniti approvano la risoluzione 181 (votano a favore URSS, USA e Francia, ma gli Stati arabi votano contro; la Gran Bretagna, la Cina ed altri si astengono), che prevede la divisione della Palestina in tre parti:
– uno stato ebraico sul 56% del territorio – uno stato palestinese
– una zona internazionale che comprenda Gerusalemme e Betlemme.
Il confine tracciato viene definito "Linea Verde".

tratto da: INFOPAL 

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